Ribaltamento dei trattori, basta morti sul lavoro

Pubblicato da il 28 Giugno 2017 0 Commenti

È necessario un più elevato dispositivo di sicurezza per difendere i guidatori in caso di ribaltamento dei trattori. Interrogazione e proposta al Ministro Poletti per fermare le morti bianche sul lavoro e, quindi, per tutelare di più gli agricoltori

“Nella nostra provincia, dall’inizio dell’anno, sono ormai cinque le persone decedute per il ribaltamento del trattore da loro stessi guidato”. Così Vincenzo D’Arienzo, parlamentare PD.  “L’ultimo tragico episodio avvenuto purtroppo nel mio Comune – aggiunge il neosindaco di S. Giovanni Ilarione, Luciano Marcazzan – ha riproposto con forza il tema della sicurezza. Il verificarsi con frequenza preoccupante di incidenti che coinvolgono con conseguenze mortali o gravissime i conduttori di trattori agricoli ripropone la necessità di riconsiderare l’attuale livello di protezione delle attrezzature a difesa dal ribaltamento”.

D’Arienzo: “Il sistema attualmente più efficace è costituito dall’abbinamento di una struttura a telaio e un sistema di ritenzione (cintura di sicurezza), entrambi ritenuti sufficienti in caso di ribaltamento della macchina agricola.

Marcazzan: “Il fatto è che in tanti casi le macchine, anche se formalmente in regola con le disposizioni vigenti nazionali ed europee, sono prive di taluni dispositivi di sicurezza aggiuntivi oppure non sono aggiornate agli standard di sicurezza più recenti in quanto acquisite in vigenza di normative nel frattempo superate e il cui adeguamento non era obbligatorio, o che non rispecchiano le più recenti evoluzioni delle tecnologie di prevenzione e protezione”.

Pertanto, i temi da affrontare sono di due ordini di motivi:
– la spesa da sostenere per adeguare i mezzi in servizio di costruzione datata e, pertanto, non dotati dei sistemi di sicurezza a tutela in caso di ribaltamento,
– la facoltà che hanno gli utilizzatori di smontare il telaio ROPS – la cabina sopra il posto di guida – in presenza di colture che non ne consentono l’impiego pena danni alle medesime causati dalla presenza stessa del telaio. Da questo punto di vista appare difficile una soluzione attesa la volontarietà dell’atto di smontaggio del telaio da parte dell’utilizzatore quasi obbligato dalle colture da curare.

“Per questo – prosegue D’Arienzo, in accordo con il sindaco di S. Giovanni Ilarione – ho chiesto al Ministro del Lavoro e politiche sociali, Poletti, di valutare la defiscalizzazione della spesa dell’intervento sui mezzi più vecchi ancora in circolazione e, accogliendo la proposta del sindaco Marcazzan, ho chiesto di istituire un gruppo di lavoro presso l’ISPEL – come già avvenuto in passato per decidere sugli attuali sistemi di sicurezza – finalizzato a valutare l’installazione di appositi tubolari di acciaio a scomparsa nelle quattro estremità che circondano il guidatore/utilizzatore del trattore che, indipendentemente dalla sua volontà si azionano in caso di superamento di una certa inclinazione del mezzo agricolo guidato.

“Un airbag metallico che potrebbe salvare tante vite umane. È doveroso nei confronti di chi non c’è più, da ultimo Mirco Allegri, in modo che tragedie simili non si ripetano” conclude Luciano Marcazzan.