Ferrovieri e autisti dei bus minacciati e aggrediti: adesso basta. D’Arienzo interroga il Ministro Minniti.
Lo sciopero dei ferrovieri impegnati sui treni regionali sulla linea Verona/Brennero per protestare dopo i ripetuti episodi di violenza che hanno subito testimonia l’esasperazione del personale che chiede anche alla politica provvedimenti di tutela per la propria sicurezza e incolumità.
Analogamente, sono preoccupato anche per le aggressioni registrate sui bus della nostra ATV. Bene hanno fatto i sindacati a chiedere un incontro con il Prefetto di Verona. La sola presenza dell’autista non favorisce alcuna deterrenza, anzi
Ferrovieri e autisti sono in balia di balordi che, in alcune occasioni, oltre a violenze verbali e fisiche, li hanno anche minacciati a morte.
Qui non c’entra la maleducazione di alcuni viaggiatori o i regolamenti piuttosto rigidi che le aziende di trasporti impongono. Siamo di fronte ad un fenomeno sociale grave che si sta pericolosamente radicando.
Rilevo anche una certa demotivazione del personale di fronte al fatto che nonostante gli episodi siano stati denunciati, non ci sono stati i provvedimenti attesi da parte degli aggrediti.
Per questo ho chiesto al Ministro Minniti di:
– avviare un tavolo regionale coordinato dal Prefetto del Comune capoluogo di Regione per un approccio congiunto da parte di più soggetti competenti sia di livello nazionale sia di livello locale – comprese le Organizzazioni sindacali – per garantire maggiore sicurezza sui treni regionali e sugli autobus di linea;
– agire affinché siano installate sui treni più datati e su tutti gli autobus sistemi di videosorveglianza, anche in sinergia con le Amministrazioni regionali e Provinciali (per il Trasporto pubblico Locale);
– condividere con le Aziende di Trasporto Pubblico locale l’attivazione di un ufficio di protezione e sicurezza, se non già esistente, con il compito di effettuare analisi e individuare soluzioni a favore della incolumità degli autisti dei bus;
– assicurare servizi di vigilanza a bordo dei convogli ferroviari notturni e diurni, in particolare in quelle tratte regionali considerate a rischio per i precedenti rilevati e/o per il numeroso transito di passeggeri;
– condividere con le Organizzazioni ferroviarie, Trenitalia e altre:
a. il potenziamento del personale in servizio a bordo, in particolare sui treni regionali in partenza prima delle ore 6,00 e per quelli in arrivo alla stazione di destinazione dopo le ore 22,00;
b. l’attivazione di un ufficio di protezione e sicurezza, se non già esistente, con il compito di effettuare analisi e individuare soluzioni a favore della incolumità dei ferrovieri;
c. l’adozione di misure che vanno dalla preclusione dell’accesso a chi non è in possesso del biglietto, al rafforzamento degli impianti di videosorveglianza all’interno delle stazioni stesse in funzione di deterrenza;
d. l’eventualità di organizzare corsi di formazione per il personale funzionali alla tutela della propria incolumità;
– per i bus, di valutare la predisposizione della cabina di guida antiaggressione o comunque difesa da barriere come già avviene in altre realtà europee;
– potenziare l’intervento tempestivo della PolFer o comunque delle Forze di Polizia nella prima stazione ferroviaria utile successiva al luogo in cui si è verificato il fatto;
– valutare l’obbligatorietà per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, ai quali è riservata la gratuità del trasporto sui treni regionali e sugli autobus di linea, di rendere nota al capotreno o all’autista la propria presenza a bordo.