Rotta: Anziché sventolare l’autonomia Zaia dovrebbe praticarla. E invece di legiferare sul nulla ci dica quando aprirà l’ospedale di Villafranca
L’imposizione della bandiera con il Leone di San Marco decisa dalla giunta Zaia è l’ennesima mossa pubblicitaria in vista del referendum, che per di più è anche pleonastica perché molti comuni già la espongono. Verrebbe voglia di chiedere ai sindaci di toglierla solo per protesta di fronte all’ennesima pagliacciata.
L’autonomia è una questione seria e se il presidente Zaia avesse voluto fare l’autonomia più della propaganda politica sull’autonomia avrebbe potuto aprire da tempo il tavolo con il Governo, come ha fatto la Regione Emilia Romagna. E su questo anche il Partito Democratico avrebbe dovuto incalzarlo maggiormente, ricordandoci che siamo noi quelli della modifica del titolo V e che questa è una battaglia che appartiene al nostro patrimonio politico. Ecco perché anche sul referendum dobbiamo essere della partita evitando le incertezze che in passato hanno rischiato di farci apparire subalterni alla Lega. Sfidiamo il governatore sull’autonomia, contro un venetismo che è solo di facciata e solo per fare propaganda. In occasione degli anniversari delle guerre di indipendenza di Custoza, ad esempio, sapete qual è stato il contributo regionale? Sempre pari a zero. Perché Custoza non è in provincia di Treviso e perché la storia non insegna molto a chi non sente il bisogno di conoscerla.
Anziché legiferare sul nulla i nostri amministratori regionali dovrebbero occuparsi del perché la sanità veronese ad esempio fa acqua ad ogni latitudine provinciale – eccetto la città e le strutture convenzionate – con Malcesine in stand by, Bussolengo in abbandono e Villafranca pronta a non partire mai.
Sarebbe meglio che Zaia si occupasse dell’apertura dell’ospedale di Villafranca (che stando alle sue promesse fatte in diretta TV doveva aprire entro giugno!) e diminuisse le liste di attesa. Proprio ieri ho ascoltato il racconto di una persona che non ha potuto prenotare una visita dermatologica in nessuna struttura pubblica o convenzionata, perché non c’è posto per i prossimi 90 giorni. Invece di opporsi alla legge sui vaccini Zaia dovrebbe garantire le prestazioni. Meglio vaccinarsi che ammalarsi.
Questa Lega mi ricorda il partito del no a priori. Come sulla riforma Madia, quando per impedire di fare una scelta tra dirigenti con cv trasparenti e un albo nazionale e continuare con gli amici degli amici avevano – unici in Italia – impugnato la riforma. Oggi ci risiamo con i vaccini. Contro il buon senso e contro la comunità scientifica.
Alessia Rotta