Bilancio previsionale 2017, la Camera di Commercio non versa un soldo alla Fondazione Arena. Alcune domande al Presidente Riello
La stagione lirica 2017 ci dice che la Fondazione Arena è viva e vegeta. Lo dimostrano i dati: più spettatori, più incassi, più fiducia, degli appassionati e dei fornitori. E’ stata finalmente sconfitta quella strategia sotterranea Girondini/Tosi di ridurre al minimo la Fondazione per “consegnarla” ai privati. Adesso, la parte pubblica, Camera di Commercio in primis, faccia la propria parte.
Visti i risultati della stagione appena terminata, posso ragionevolmente e prudentemente pormi una domanda: ma vuoi vedere che le cose andavano male perché probabilmente c’era il disegno di ridurre la Fondazione ad uno stato vegetale per favorire soluzioni diverse da quelle pubbliche?
Non si spiegherebbe altrimenti. E’ bastata la volontà e la capacità di chi ci ha sempre creduto, in primo luogo il Sovrintendente, il commissario ed i lavoratori, per rimettere in moto i motori e mettere le basi per tornare ai fasti di un tempo.
Solo un anno fa il Sindaco ed il Consiglio di indirizzo ne chiedevano la liquidazione coatta amministrativa, le manifestazioni dei lavoratori si ripetevano, cattivi erano i presagi sui conti e sulla qualità dell’offerta. Il resto lo faceva la parte pubblica non versando le quote, anzi, come la Camera di Commercio, chiedeva di chiudere definitivamente i rubinetti.
I partecipanti e gli amici di quel disegno privatistico sono stati sconfitti.
Avevo ragione, insieme con altri: solo il commissariamento e l’allontanamento di coloro che volevano un altro finale, poteva garantire questo risultato ed è merito del Governo aver accolto la proposta e favorito il raggiungimento dello scopo di salvare la Fondazione.
Alla luce di ciò, al Presidente Riello dico: ha aumentato il diritto camerale, ha venduto le quote detenute in A/4 ricavando 8 milioni di euro, il 4 ottobre 2016 ha depositato in Senato una relazione nella quale scriveva che l’aumento del 20% del diritto camerale era per pagare la quota di partecipazione all’interno della Fondazione Arena, perché non ha ancora versato le quote?
Non solo nel 2016, ma perché nonostante tutto questo nel bilancio di previsione 2017 non è stata inserita la quota da versare?
Visto che il Presidente Riello si è impegnato di fronte al Parlamento e che di liquidità c’è sempre bisogno, gli chiedo: Presidente, perché non mantiene la parola data?
D’altronde, è indiscutibile il vantaggio economico per le aziende veronesi, come emerge chiaramente anche dalla sua relazione depositata al Senato. Presidente Riello, se ritiene che non sia così, può dirci le ragioni?
Credo sia giunto il momento di chiudere una fase in cui hanno prevalso ragioni altre. La Fondazione è salva, garantirà ancora benessere a Verona, è doveroso finanziarla. Punto.
Vincenzo D’Arienzo, deputato Pd