Marangona non fa rima con Ikea

Pubblicato da il 4 Giugno 2018 0 Commenti

L’arrivo di Ikea alla Marangona è un’ipotesi suggestiva e allo stesso insidiosa: si consideri soltanto il potenziale di traffico che un centro vendita di questo tipo potrebbe indurre nei quartieri circostanti. Essa non deve tuttavia diventare la preoccupazione principale del Consorzio Zai né dell’amministrazione comunale. La vocazione della Marangona è infatti di tipo logistico e industriale, ogni ulteriore variazione a questo tema, già ben delineato nell’accordo di programma tra la precedente amministrazione comunale e il Consorzio Zai – di cui torniamo a sollecitare, con un’interrogazione, la ratifica in tempo brevi da parte del Consiglio comunale – dovrà essere valutata alla luce delle criticità viabilistiche esistenti e del contributo che l’insediamento commerciale potrà fornire all’infrastrutturazione dell’area.
Il sospetto è che dietro a questa rinnovata vertenza politica si nasconda l’ennesimo strisciante dissidio all’interno della inquieta maggioranza del sindaco Sboarina. Già nella passata amministrazione Ikea è stata trattata come una bandiera politica.
La posizione del Partito Democratico è che la priorità è costituito dallo sviluppo industriale e logistico della Marangona, quindi dalla sua infrastrutturazione.
Del resto si può cominciare a parlare a fronte della realizzazione delle opere di mobilità di cui già si parla da decenni in grado di evitare  l’intasamento della zai e dei quartieri limitrofi, dunque variante statale 12, ribaltamento del casello, parcheggi scambiatori, metropolitana di superficie per l’aeroporto. Se Ikea ci aiuta a risolvere i nostri problemi ci si può sedere e trattare per un “contratto”. Se 5 stelle e Lega ne hanno fatto un governo, non possiamo trattare anche noi con Ikea?

Luigi Ugoli, segretario cittadino Pd Verona