Ripartiamo da quanto di buono c’è , dalle riconquiste e dalle conquiste. Apriamo alla condivisione.
Le elezioni comunali sono andate male. E lo dico senza alibi, perché quando perdi Massa, Pisa, Siena, Ivrea, Terni e Imola è evidente che qualcosa è andato storto. Se i nostri elettori votano Lega qualcosa non ha funzionato. C’è qualche luce, per fortuna. Ma non è sufficiente per non riconoscere un dato incontrovertibile. La colpa? Di tutti. Non ci sono incolpevoli. La responsabilità è collettiva.
E ora? Non possiamo fare finta di nulla perché ogni giorno che passa facciamo più fatica.
Ora apriamo subito una discussione partendo dal METODO. Cosa vogliamo fare nei prossimi mesi? Come vogliamo tornare ad ascoltare i cittadini? Siamo in grado di convergere su un nome, smetterla con le liti e le beghe interne e rilanciare un progetto alternativo per l’Italia che dia risposte concrete e efficaci alle legittime preoccupazioni dei concittadini? Bene. Se non siamo in grado si apra il congresso. Si misurino in quella sede le idee e le proposte e si riparta, finalmente. Non si può più perdere tempo dietro formule vuote. E poi c’è il MERITO. Quale è la proposta alternativa del Pd sui temi cruciali dell’agenda politica del Paese di oggi e dei prossimi anni? Parlo di lavoro, sicurezza e giovani.
Apriamo alla condivisione, creiamo una squadra e promuoviamo proposte alternative. Se i cittadini non ci considerano più credibili dobbiamo rimboccarci le maniche e non restare a guardare e farci la guerra per mantenere rendite di posizione.
Ripartiamo da quanto di buono c’è , dalle riconquiste e dalle conquiste dopo tanti anni ad esempio a Teramo, dalla vittoria nei municipi di Roma, primo sintomo politico dei fallimenti della Raggi. Ma anche da Siena dove abbiamo governato bene, ma dove promesse di sicurezza che hanno intercettato perplessità e paure dei nostri elettori. O iniziamo ora o il Pd rischierà di fare la comparsa, con vero danno per tutte e tutti.
E ora? Non possiamo fare finta di nulla perché ogni giorno che passa facciamo più fatica.
Ora apriamo subito una discussione partendo dal METODO. Cosa vogliamo fare nei prossimi mesi? Come vogliamo tornare ad ascoltare i cittadini? Siamo in grado di convergere su un nome, smetterla con le liti e le beghe interne e rilanciare un progetto alternativo per l’Italia che dia risposte concrete e efficaci alle legittime preoccupazioni dei concittadini? Bene. Se non siamo in grado si apra il congresso. Si misurino in quella sede le idee e le proposte e si riparta, finalmente. Non si può più perdere tempo dietro formule vuote. E poi c’è il MERITO. Quale è la proposta alternativa del Pd sui temi cruciali dell’agenda politica del Paese di oggi e dei prossimi anni? Parlo di lavoro, sicurezza e giovani.
Apriamo alla condivisione, creiamo una squadra e promuoviamo proposte alternative. Se i cittadini non ci considerano più credibili dobbiamo rimboccarci le maniche e non restare a guardare e farci la guerra per mantenere rendite di posizione.
Ripartiamo da quanto di buono c’è , dalle riconquiste e dalle conquiste dopo tanti anni ad esempio a Teramo, dalla vittoria nei municipi di Roma, primo sintomo politico dei fallimenti della Raggi. Ma anche da Siena dove abbiamo governato bene, ma dove promesse di sicurezza che hanno intercettato perplessità e paure dei nostri elettori. O iniziamo ora o il Pd rischierà di fare la comparsa, con vero danno per tutte e tutti.
On. Alessia Rotta