Salemi – Centri servizi per anziani: “La tassa occulta di Zaia: più di 1.000 anziani costretti all’accesso senza impegnativa”

Pubblicato da il 3 Luglio 2018 0 Commenti

“È incomprensibile e ingiustificato l’immobilismo della Regione, che continua a non fare nulla per la riforma quadro che interviene sul sistema di gestione dei nostri anziani non autosufficienti: di fatto questa latitanza legislativa si trasforma in una tassa occulta che tantissime famiglie venete pagano ogni mese per l’assistenza ai loro cari. Nell’Ulss Scaligera, nel 2017, a fronte di 4.232 impegnative c’erano 5.555 posti letto tra strutture pubbliche (2312) e private (3243): questo non solo si traduce in lunghe liste d’attesa, ma significa anche che tante famiglie sono costrette a rivolgersi ai centri servizi per anziani senza l’impegnativa. Senza cioè la quota sanitaria di cui deve farsi carico la Regione. Dunque chi paga l’immobilismo della Giunta Zaia sono famiglie e Comuni, che intervengono quando le famiglie non possono farcela da sole”.

Così la vicecapogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Orietta Salemi commenta la presentazione da parte del Pd, in conferenza stampa a Venezia, di un “Libro bianco” da cui emerge come la mancata riforma delle Ipab si trasformi in un salasso per le famiglie. I dati presentati mostrano come anche la nuova programmazione – che prevede la possibilità di accreditare 36.597 posti letto per non autosufficienti – marchi comunque un netto sbilanciamento rispetto al numero delle impegnative che rimane di circa 24.500.

“Siamo rimasti l’unica regione in Italia a non aver attuato la riforma delle Ipab. Un triste primato soprattutto se pensiamo che a questo si sommano il mancato aumento del valore delle impegnative (quota sanitaria) erogate ai centri per anziani, fermo al 2009, e il progressivo invecchiamento della popolazione – aggiunge Salemi -. Cosa significa questo? Che le famiglie pagano sempre di più per inserire i propri cari nelle case di riposo, trasformando quello che dovrebbe essere il diritto a un servizio di assistenza a un privilegio che tanti purtroppo faticano a sostenere. Questo nostro Libro Bianco vuole essere l’ennesimo tentativo per far aprire gli occhi al presidente Zaia e alla sua maggioranza perché finalmente si arrivi a questa tanto attesa riforma che deve rimettere al centro le esigenze delle famiglie e dei nostri anziani”.

 Di seguito il comunicato del Pd Veneto

 Centri servizi per anziani, la denuncia del PD in un Libro bianco: “La mancata riforma delle Ipab è un salasso per le famiglie: inserire gli anziani nelle case di riposo non è più un diritto ma un costoso privilegio”

Venezia, 3 luglio 2018

“La mancata riforma delle Ipab è l’ennesima conferma dell’assenza di pensiero e progettualità di questa Giunta. Per troppe famiglie inserire un proprio caro in una casa di riposo non è più un diritto, ma un privilegio pagato a caro prezzo: in media 1800 euro. I Centri servizi pubblici per anziani erano un fiore all’occhiello del Veneto, ma l’immobilismo di Zaia li sta affondando”. La denuncia arriva dal Partito Democratico, che ha presentato oggi a Palazzo Ferro Fini un ‘Libro bianco’, curato dal consigliere Claudio Sinigaglia, da cui emerge, numeri alla mano, tutta la gravità della situazione.

“L’attesa della riforma è quasi diventata maggiorenne: è infatti prevista dalla legge statale 328 del 2000 e il Veneto è l’unica Regione inadempiente. Le promesse e gli impegni di Galan prima e Zaia poi sono rimasti lettera morta, con conseguenze sempre peggiori visto che la popolazione continua a invecchiare: gli over 65 sono oltre un milione, 268.465 in più rispetto al 2002 ed hanno bisogno di servizi. Le Ipab, senza interventi normativi da parte della Regione, sono al collasso tra bilanci in rosso ed esternalizzazione del personale. Il mancato aumento del valore delle impegnative (quota sanitaria) erogate ai centri per anziani, fermo al 2009, ha come conseguenza un’impennata della quota alberghiera a carico delle famiglie (da 1.200 euro di nove anni fa ai 1.800 di oggi) e parallelamente per i Comuni chiamati a integrare la retta di chi non ha i soldi per pagarla. Non è certo così che si tutelano le fasce più deboli e fragili della popolazione – attaccano i consiglieri dem – Nel 2007 la differenza tra posti letto accreditati e impegnative di residenzialità erano 1.269 oggi siamo a 3.629, un divario dovuto esclusivamente all’aumento degli accreditamenti delle strutture private. Ciò significa che migliaia di famiglie devono pagare per intero la quota alberghiera per inserire in casa di riposo un proprio caro, una decisione già di per sé difficile e drammatica. Altro che non mettere le mani in tasca ai veneti, come ama ripetere Zaia: questa è una tassa occulta che vale ogni anno oltre 100 milioni!”.

In Veneto gli ultra 65enni rappresentano il 22,3% della popolazione: il 65% di loro ha almeno un’esenzione per patologia, il 15% due e il 7% tre: “Queste cifre dimostrano il crescente bisogno di presa in carico di pazienti cronici e di una continuità assistenziale con risposte sempre più flessibili e integrate a livello territoriale. Ma la Regione latita – spiegano ancora i consiglieri del Partito Democratico – e le famiglie sono costrette a ricorrere a badanti con una spesa stimata in circa 780 milioni annui, quasi il doppio di quanto viene stanziato dalla Giunta per gli inserimenti nei centri anziani”.

E nei prossimi mesi il quadro andrà ulteriormente a peggiorare: “Il blocco dell’attivazione delle strutture intermedie come ospedali di comunità e unità riabilitative, previste dal Piano socio sanitario, è un passo indietro per la presa in carico della cronicità, mentre con la nuova programmazione viene tolto alle Ipab il ruolo di regia nelle organizzazione dei servizi del territorio. I Centri per anziani fino a qualche anno fa erano una ricchezza per il nostro territorio, adesso rischiano di essere colpevolmente affossati dalle non scelte di Zaia. Occorre intervenire prima che sia troppo tardi”.