Foresta di Giazza – Salemi: “Servono interventi urgenti per superare l’emergenza e costruire il futuro”
“La Foresta secolare di Giazza, assieme al bellunese e all’Altopiano di Asiago, è purtroppo uno dei simboli di una catastrofe ambientale di fronte alla quale serve intervenire subito con grande concretezza ed efficacia. Servono sgravi per le imprese e incentivi per i privati”. Porta l’attenzione sul territorio veronese la vicecapogruppo del Pd in Regione Orietta Salemi a margine della conferenza stampa in cui il gruppo consiliare del Partito Democratico ha illustrato alcune proposte contenute in una mozione con cui sollecita una serie di impegni per la Giunta Zaia, dopo l’ondata di maltempo che ha colpito tutto il Veneto.
“Dobbiamo prima di tutto affrontare un aspetto ambientale di garanzia sulla sicurezza a persone e beni – sottolinea Salemi -: l’abbattimento di gran parte di queste foreste rende più fragile il nostro territorio e aumenta il rischio idrogeologico di frane e smottamenti. Per garantire le necessarie azioni di messa in sicurezza, per l’immediato e per il futuro, serve un impegno straordinario che secondo noi deve trovare un unico centro di responsabilità e coordinamento in Veneto Agricoltura. L’ente deve essere messo subito in condizione di agire, con fondi e personale adeguati, anche attraverso assunzioni di operatori forestali, intervenendo con la richiesta al Governo di modifica al Decreto Dignità che ingessa e rende poco flessibili le forme di lavoro a tempo determinato. Senza perdite di tempo va assicurata una corretta gestione del recupero, raccolta e stoccaggio del legno, in modo da tutelare i privati e garantire la correttezza del mercato, senza rischi di speculazioni. Dobbiamo essere al fianco di chi può e vuole operare per il recupero del legno – intervento oggi prioritario – con incentivi economici, defiscalizzazioni e semplificazione dei vincoli burocratici”.
Di seguito il comunicato del Gruppo regionale del Pd.
Patrimonio boschivo distrutto, mozione del Partito Democratico:
“Sulle politiche forestali serve una svolta della Regione, con risorse e programmazione vere”
Venezia, 8 novembre 2018
“È necessaria una nuova stagione per le politiche forestali, con maggiori investimenti e una vera programmazione. La Regione può fare molto, agisca subito per superare le emergenze e rilanciare la filiera delle imprese boschive venete”. È quanto chiede il gruppo consiliare del Partito Democratico, che oggi ha illustrato alcune proposte, contenute in una mozione con cui sollecita una serie di impegni per la Giunta Zaia, dopo l’ondata di maltempo che ha colpito tutto il Veneto e in particolar modo i territori montani del Bellunese e l’altopiano di Asiago.
“Una parte significativa del patrimonio boschivo, a causa delle forti piogge e della violenza del vento, fino a 190km orari, è andata distrutta. Adesso la priorità è togliere gli alberi caduti o danneggiati, cosa affatto semplice, visto che mancano i mezzi per operare con la massima efficacia. Per il primo intervento, che comunque durerà alcuni anni, è indispensabile un piano straordinario di assunzioni: per questo chiediamo alla Giunta di sollecitare il Governo affinché modifichi il Decreto Dignità e permetta l’assunzione a tempo determinato di operatori forestali”.
Il nodo centrale, tuttavia, è quello delle risorse: “Occorre investire in modo massiccio e una regìa unica, da affidare a Veneto Agricoltura, per coordinare tutte le misure, in collaborazione con le Università del Veneto che hanno le competenze in materia. La Regione deve garantire fondi adeguati, a partire dal Piano di sviluppo rurale 2014-2020, che attualmente prevede una dotazione di soli 3,9 milioni per il risanamento e ripristino delle foreste danneggiate da calamità naturali, fitopatie, infestazioni parassitarie ed eventi climatici. Ma è possibile attrarre ulteriori finanziamenti utilizzando le opportunità offerte dai programmi Interreg Spazio Alpino e Interreg Italia-Austria. Ma servono soldi – spiegano ancora in consiglieri democratici – anche per rafforzare il sistema delle imprese boschive, per renderlo più strutturato e tecnologicamente all’avanguardia. Infine, poiché siamo l’unica regione dell’arco alpino a non avere reti di teleriscaldamento nelle aree montane nonostante i buoni propositi sul corretto utilizzo delle biomasse per contrastare i cambiamenti climatici, invitiamo Zaia a rimodulare i fondi Fesr destinati all’efficienza energetica”.