L’ora della verità per Agsm
“Una lettera d’intenti segnerà la riapertura ufficiale del processo aggregativo, e contiamo che questa lettera venga firmata entro questa settimana dal sottoscritto e dal presidente di Aim”. Così vaticinò Croce lo scorso 19 dicembre in una intervista a reti unificate, sbagliando tuttavia tempi ma soprattutto persone: saranno i Sindaci delle due città, Verona e Vicenza a firmare il protocollo. Questo per dire della propensione al protagonismo del presidente Agsm che sulla fusione ha cambiato idea innumerevoli volte passando dall’osteggiarla più o meno apertamente all’intestarsene il merito.
Dopo tanto girovagare siamo così tornati al punto di partenza. Cos’è cambiato? Lo scopriremo nella commissione che a febbraio illustrerà il piano industriale di Agsm.
Dà lì contiamo di capire chi saranno i veri beneficiari della fusione, se i cittadini o il ceto politico. Vogliamo sapere se c’è la volontà da parte di Agsm di ridurre veramente gli sprechi, chiudendo una volta per tutta le società che sono in contrasto con la legge Madia e smettendo di dare soldi a destra e a manca. Agsm deve cominciare ad agire come un vero gruppo industriale e non come un regno di rendita economica suddiviso in feudi politici, diventando competitivo sul mercato delle tariffe con i fatti e non solo con le chiacchiere.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani
Il Segretario cittadino Pd Verona
Luigi Ugoli