Sboarina abbia uno sprazzo di lucidità e revochi l’incarico a Croce

Pubblicato da il 11 Marzo 2019 0 Commenti
Di potere “eccessivo, autoreferenziale ed isolato” il Pd parlava già nell’agosto 2018 dopo aver preso le misure di un anno di gestione Croce, un anno concluso con l’affossamento del bando per il nuovo direttore generale del gruppo Agsm, la promozione della facente funzioni, l’abbandono di Amia al proprio destino, la riconferma di tutta la pletora di consigli di amministrazione di secondo, terzo e quarto livello del gruppo.
Quindi Croce non faccia la vittima usando l’azienda per un’eterna campagna elettorale: non c’è alcuna cospirazione nei suoi confronti. Contro di lui depongono proprio i mancati risultati su aggregazioni, razionalizzazione, riduzione dei costi.
Rispetto ad Aim, dopo un anno e mezzo, siamo ancora alle letterine d’intenti. Rispetto ad Ascopiave non ci sono nemmeno quelle. Ricordiamo poi che tutti i motivi di contrasto tra Comune di Verona e Ministero delle Finanze sull’applicazione della Legge Madia per la razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche riguardano proprio società del gruppo Agsm, una quindicina di consigli di amministrazione inutili che Croce si rifiuta di razionalizzare.
Se Croce avesse un minimo di dignità politica prenderebbe atto del fallimento del suo operato,  che ovunque abbia governato ha portato solo impasse amministrativa, come era accaduto anche in Agec, e rassegnerebbe le dimissioni.
In alternativa, chiediamo al Sindaco uno sprazzo di lucidità affinché gli revochi l’incarico.
Poi attenderemo Sboarina in Consiglio per rendere conto di un sistema di nomine che ha feudalizzato le aziende pubbliche in tanti piccoli regni politici non comunicanti e privi di strategia. Di questo stanno facendo le spese i cittadini che saranno presto a tardi chiamati a ripianare il buco di Amia.
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani