CHIUSURE DOMENICALI Rischio aumento disoccupazione e tasse Zardini: «In bilico 41 mila posti di lavoro e minori imposte per 4,6 miliardi»
La chiusura dei centri commerciali la domenica rischia di avere un impatto negativo molto pesante in termini di occupazione e di gettito fiscale. L’audizione in commissione attività produttive alla Camera del Consiglio nazionale dei Centri Commerciali ha lanciato un allarme sugli effetti del progetto di legge attualmente in discussione che prevede la chiusura dei centri commerciali in tutte le festività e in gran parte delle domeniche, con deroghe possibili, a seconda delle situazioni, da 6 a 30 aperture l’anno.
Secondo un rapporto del Consiglio c’è il rischio concreto di perdere fino a 41 mila posti di lavoro e una riduzione delle entrate fiscali per lo Stato pari a 2,1 miliardi di imposte dirette e 2,5 miliardi l’anno di imposte indirette.
«Se il provvedimento passasse così come è impostato oggi», afferma il deputato Veneto Diego Zardini, «sarebbe necessario aumentare ulteriormente le tasse. Noi siamo favorevoli a una regolamentazione del settore, ma non tale da allargare la platea dei disoccupati e da creare i presupposti per ulteriori imposizioni fiscali. Restiamo favorevoli alla chiusura dei centri commerciali nelle 12 festività comandate e a una regolazione di massima rispetto alle domeniche, ma pensiamo che la strada giusta per difendere i negozi di vicinato stia in primo luogo nelle scelte urbanistiche delle città e in secondo luogo da strumenti di sostegno che il governo, le regioni e i comuni possono attuare».