La spada di Damocle sullo scalo merci di S. Lucia
Il Governo impedirà la completa fruizione dello scalo merci di S. Lucia? Pare di sì, leggendo le informazioni che il Sen. D’Arienzo ha acquisito presso le Ferrovie.
Finora non se n’è mai parlato, ma “il tema della dismissione dello scalo rimane strettamente correlato agli esiti dell’Analisi Costi-Benefici avviata da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulle tratte della linea ad alta velocità Milano – Venezia che interessano il Nodo di Verona: Brescia – Verona e Verona – Padova.”
E’ questa la secca frase comunicata al Senatore PD in risposta ad una precisa domanda sullo stato degli accordi recentemente enfatizzati dal sindaco Sboarina.
Ci sono una serie di non detti nella propaganda di Sboarina, prosegue D’Arienzo.
Innanzitutto, siamo ai primi passi e non al punto di arrivo.
In ogni caso, se è pur vero che è prevista la progressiva dismissione delle funzioni merci collocate nello scalo di Verona Porta Nuova a favore di una riqualificazione dell’area a servizio della città, va detto con altrettanta onestà – come anche specificato dalle ferrovie – che il masterplan dovrà contenere valutazioni di sostenibilità economica.
D’Arienzo: non credo che Sboarina non l’abbia mai detto per dimenticanza.
Quello sarà uno scoglio rilevante e non mi pare che il Comune abbia la forza economica per affrontarla.
Ma la tegola peggiore è certamente “il legame” stretto tra il futuro dello scalo e la valutazione costi benefici sulle tratte della linea ad alta velocità Milano – Venezia che interessano il Nodo di Verona: Brescia – Verona e Verona – Padova.
Sinceramente, è una novità, esclama D’Arienzo.
Che quell’area rientri nell’assurdità ideologica di questo Governo, voluta dal ministro Toninelli e condivisa dai leghisti, mi preoccupa non poco.
E se l’esito fosse negativo? Verona perde un pezzo o tutto lo scalo?
E a quali condizioni Verona potrà riceverla?
Sboarina era a conoscenza di questo “stretto legame”? Come intende procedere adesso?
Poiché il tema è rilevante, non smetterò di dare una mano nella Commissione Parlamentare di merito, di cui sono membro. Sarebbe stato meglio che il sindaco coinvolgesse i parlamentari su questo obiettivo, ma ha preferito camminare da solo.
E questi sono i risultati.
Non posso accettare che le astruse convinzioni di questo Governo possano danneggiare così pesantemente Verona, come peraltro già avvenuto su più fronti, conclude D’Arienzo, che si augura un ripensamento, soprattutto sulla corsa in solitaria di Sboarina