Nuovi cassonetti fermano i pendolari dei rifiuti ma non risolvono i problemi dei quartieri
I cassonetti ad apertura controllata, annunciati per la fine di febbraio nei quartieri della Sesta e della Settima Circoscrizione, rappresentano una novità positiva che va nella direzione di quanto avevamo richiesto per contrastare il pendolarismo dei rifiuti.
Spiace invece constatare che la misura non si inserisca in un piano organico di riorganizzazione dei quartieri. E’ facile infatti immaginare che l’annunciata raccolta porta a porta della plastica e della carta risulterà assai complessa in un quartiere come San Michele caratterizzato da marciapiedi stretti e dunque spazi risicati per effettuare tutte le operazioni necessarie.
Visto che si parla di capacità di innovazione, ad esempio in relazione al progetto di riciclo dei pannolini, si potrebbero promuovere sistemi di raccolta più razionali in grado di facilitare il raggiungimento dell’obiettivo del 65% di raccolta differenziata senza creare troppi problemi ai quartieri. Ad esempio rendendo obbligatorio il cassonetto condominiale o introducendo sistemi a chip anche per quelle tipologie di rifiuto. Le assemblee di quartiere che sono state annunciate rappresentano la sede in cui promuovere queste possibilità. In ogni caso si auspica che le difficoltà insorgenti non vengano prese a pretesto per ridurre il numero di punti di raccolta, come qualcuno sta già paventando.
Stefano Vallani, consigliere comunale Pd