AGSM: TUTTI DICONO NO AD UNA FUSIONE ALLA CIECA
Quando le cose nascono male è molto probabile che finiscano anche peggio e l’esito del consiglio di amministrazione di Agsm dell’altro giorno, interrotto bruscamente dall’abbandono dei consiglieri della Lega e di Verona Domani, ne è la riprova.
La strategia del Sindaco Sboarina per una fusione alla cieca con A2A è indigeribile e invotabile per una parte della stessa maggioranza ritornata sulle posizioni delle minoranze che da sempre chiedono trasparenza e garanzie oltre che sulla fusione anche su tutte le partite collegate, dal futuro di Amia al mantenimento dei livelli occupazionali.
La strategia di Sboarina è contraria agli interessi immediati di Agsm in quanto l’assoluta mancanza di trasparenza espone l’azienda a verifiche sia da parte della Corte dei Conti che dell’Autorità Anticorruzione, come già accaduto in occasione dell’operazione tra A2A e Lgh.
La linea suicida del Sindaco viene purtroppo abbracciata dal presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio, che in queste ore è arriva a negare alla Settima Commissione Controllo la possibilità di riunirsi per esaminare le denunce a mezzo stampa di Hera e altri aspiranti all’alleanza con Agsm-Aim, nonché sui pasticci commessi in Amt con le selezioni per il nuovo direttore generale.
Come Pd ribadiamo che la via maestra per rafforzare il ruolo di Agsm nel libero mercato è quella della selezione di un partner strategico mediante procedura ad evidenza pubblica. Ora forse se ne è accorta anche una parte della maggioranza. Confidiamo che lo faccia anche il Sindaco.
Per il gruppo consiliare comunale Pd
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani