“Bigon: Basta annunci. Serve un sostegno regionale concreto per i team la sorveglianza sanitaria dei pazienti covid”
Sono intervenuta in Regione con un’interrogazione a risposta scritta per avere certezze, su tempi e risorse, per le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) del territorio. Gli annunci non bastano: è importante sapere, con certezza, quando saranno attivate in Veneto tutte le USCA. Il loro ruolo è fondamentale per la sorveglianza attiva dei pazienti con sospetta positività al COVID-19, soprattutto nelle aree dove i Medici di Medicina Generale non lavorano in forma associata. L’Azienda Ulss n. 9 Scaligera ha recentemente approvato il progetto di avvio di 5 delle 19 unità USCA ed ha riconosciuto le stesse funzioni a sei ‘microteam’, adeguatamente formati, attivati dai Medici di Medicina Generale, grazie a fondi provenienti da privati e da varie associazioni. Questi fondi hanno permesso di acquistare dispositivi ad alta protezione nonché noleggiare macchine dotate di tutto il necessario per le visite domiciliari: garze, saturimetri da lasciare a domicilio, termometri a infrarossi ed ecografi portatili. Un servizio così importante, in questa fase emergenziale, non può essere supportato esclusivamente da un intervento privato: la Regione deve far partire quanto prima le USCA e sostenere la creazione di ulteriori ‘microteam’ con adeguate risorse, garantendo la formazione degli operatori sanitari. Inoltre, servirebbe una riorganizzazione dell’attività ambulatoriale dei Medici di Medicina Generale, potenziandone le forme associative ed organizzando al loro interno spazi dedicati Covid-19. La Regione ha intenzione di procedere? Con quale tempistica? La fase 2 può iniziare bene solo se risolviamo le problematiche della fase emergenziale.