Bigon:“La Regione Veneto ripristini i servizi sanitari sospesi o trasferiti durante l’emergenza covid. Molti cittadini Veronesi stanno sopportando enormi disagi”
Ho chiesto alla Giunta regionale del Veneto che garantisca un celere ripristino dei servizi sanitari sospesi o trasferiti durante l’emergenza Covid-19, una lista che in provincia di Verona è piuttosto lunga.
In questi mesi gli utenti hanno sopportato numerosi disagi costretti a percorrere decine di chilometri per una visita o un esame. Disagi in parte comprensibili vista la situazione di assoluta emergenza.
Adesso però che la morsa del contagio si è allentata e che il presidente Zaia ogni giorno ribadisce l’urgenza di ripartire riaprendo tutto, credo sia indispensabile restituire piena funzionalità a queste strutture da parte dell’Ulss 9.
A Bovolone non è più operativo il punto di primo intervento.
A Legnago i servizi forniti dal reparto di Anatomia e Istologia patologica dell’ospedale Mater Salutis sono stati trasferiti a San Bonifacio.
L’ospedale di Isola della Scala, messo a disposizione per fronteggiare l’emergenza, non è mai stato aperto.
Ma c’è soprattutto il caso-Villafranca, diventato Covid Hospital, dove sono state sospese numerose e importanti attività.
Deve essere ripristinato tutto con tempi celeri, a cominciare da Pronto soccorso e Chirurgia, perché un bacino di 100mila abitanti non può restare scoperto. Invece ci sono ancora troppi dubbi: il Punto nascite doveva partire già il 4 maggio, adesso non è certo neanche per il 18.
Altri ospedali veneti riconvertiti per l’emergenza stanno riaprendo con percorsi divisi tra Covid e non Covid.
Perché non accade a Villafranca?
Il nostro territorio è di serie B oppure c’è un altro disegno?
Mi auguro che il “ritorno alla normalità” sia completo e valga anche per le strutture sanitarie e i relativi utenti. Ne ho parlato anche a Tgverona: https://bit.ly/2Z07IAf
Non solo, anche un gran numero di Sindaci della Provincia, provenienti da sensibilità politiche diverse hanno evidenziato preoccupazione con una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Presidente del Veneto Luca Zaia.
Questo a significare l’importanza di ripensare completamente la Sanità e cogliere la crisi portata dal coronavirus come un chiaro avvertimento di come bisogna puntare ad una Sanità di prossimità, investendo e non chiudendo o riducendo la capillarità del servizio.
Qui per l’articolo sulla lettera dei sindaci: https://bit.ly/3fNiVtZ