Bigon:“La Regione Veneto ripristini i servizi sanitari sospesi o trasferiti durante l’emergenza covid. Molti cittadini Veronesi stanno sopportando enormi disagi”

Pubblicato da il 15 Maggio 2020

Ho chiesto alla Giunta regionale del Veneto che garantisca un celere ripristino dei servizi sanitari sospesi o trasferiti durante l’emergenza Covid-19, una lista che in provincia di Verona è piuttosto lunga.
In questi mesi gli utenti hanno sopportato numerosi disagi costretti a percorrere decine di chilometri per una visita o un esame. Disagi in parte comprensibili vista la situazione di assoluta emergenza.
Adesso però che la morsa del contagio si è allentata e che il presidente Zaia ogni giorno ribadisce l’urgenza di ripartire riaprendo tutto, credo sia indispensabile restituire piena funzionalità a queste strutture da parte dell’Ulss 9.
A Bovolone non è più operativo il punto di primo intervento.
A Legnago i servizi forniti dal reparto di Anatomia e Istologia patologica dell’ospedale Mater Salutis sono stati trasferiti a San Bonifacio.
L’ospedale di Isola della Scala, messo a disposizione per fronteggiare l’emergenza, non è mai stato aperto.
Ma c’è soprattutto il caso-Villafranca, diventato Covid Hospital, dove sono state sospese numerose e importanti attività.
Deve essere ripristinato tutto con tempi celeri, a cominciare da Pronto soccorso e Chirurgia, perché un bacino di 100mila abitanti non può restare scoperto. Invece ci sono ancora troppi dubbi: il Punto nascite doveva partire già il 4 maggio, adesso non è certo neanche per il 18.
Altri ospedali veneti riconvertiti per l’emergenza stanno riaprendo con percorsi divisi tra Covid e non Covid.
Perché non accade a Villafranca?
Il nostro territorio è di serie B oppure c’è un altro disegno?
Mi auguro che il “ritorno alla normalità” sia completo e valga anche per le strutture sanitarie e i relativi utenti. Ne ho parlato anche a Tgverona: https://bit.ly/2Z07IAf
Non solo, anche un gran numero di Sindaci della Provincia, provenienti da sensibilità politiche diverse hanno evidenziato preoccupazione con una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Presidente del Veneto Luca Zaia.
Questo a significare l’importanza di ripensare completamente la Sanità e cogliere la crisi portata dal coronavirus come un chiaro avvertimento di come bisogna puntare ad una Sanità di prossimità, investendo e non chiudendo o riducendo la capillarità del servizio.
Qui per l’articolo sulla lettera dei sindaci: https://bit.ly/3fNiVtZ