Bigon: “Verona deve riacquistare il ruolo che merita anche in agricoltura. La chiusura dell’Istituto sperimentale di San Floriano è una ferita ancora aperta”.

Pubblicato da il 20 Agosto 2020

“Siamo la provincia veneta più importante per quanto riguarda il settore primario, con la produzione lorda vendibile più alta d’Italia e una presenza importante quasi tutti i comparti: viticoltura, zootecnia, ortofrutticoltura e seminativi” dice Bigon, candidata al Consiglio Regionale.

Solo per quanto riguarda il vino, nel nostro territorio vengono prodotte cinque Docg e ben quattordici delle Doc regionali, a cui aggiungere le produzioni Dop (Monte Veronese, Marrone di San Zeno di Montagna, Olio del Garda e Olio Veneto Valpolicella) e Igp (Riso Vialone nano, Radicchio di Verona e Pesca di Verona ); altre certificazioni sono in arrivo.

Nonostante ciò abbiamo perso l’istituto di San Floriano, per anni all’avanguardia nell’attività di ricerca e sperimentazione sulle piante da frutto; segno anche di un sostanziale disinteresse della Regione. Senza ricerca non c’è futuro, è un elemento assolutamente strategico in un settore come questo, dove abbiamo eccellenze che tutto il mondo ci invidia. Dobbiamo perciò lavorare tutti insieme, politica e associazioni di categoria, affinché nella nostra provincia possano trovare la loro sede naturale nuovi centri sperimentali per la ricerca in agricoltura.