Bigon: “Liste di attesa infinite, anche per le visite specialistiche prescritte con urgenza. È questa l’eccellenza sanitaria che sbandierano Zaia e la Lega?”

Pubblicato da il 2 Settembre 2020

Passata la fase critica dell’emergenza sanitaria, la situazione è cambiata in peggio perché ai ritardi ‘standard’ si sono aggiunti quelli legati al lockdown. E adesso dovremo fare i conti anche con il rallentamento delle attività per la pausa estiva.

Al di là di un Piano nazionale di rientro delle liste di attesa, senza l’assunzione di nuovo personale, sarà difficile svoltare. La Regione deve investire maggiormente nella sanità pubblica per garantire un diritto universale, previsto dall’articolo 32 della Costituzione, cosa che non ha fatto negli ultimi anni. Ancora oggi riceviamo segnalazioni sull’impossibilità di prenotare nelle strutture pubbliche: tra centralini telefonici sempre occupati e risposte negative per la mancanza di posti fino a fine anno, indipendentemente dal codice di urgenza.

Queste criticità non sono emerse nelle ultime settimane, ma si stanno aggravando di anno in anno. Nonostante i nostro solleciti e le nostre proposte, non è stato fatto niente. Senza investimenti nella sanità pubblica la scelta obbligata per i cittadini sarà il ricorso al privato, cresciuto a dismisura durante i due mandati di Zaia, almeno per quelli che potranno permetterselo. Per chi è in difficoltà, invece, il rischio è quello di dover rinunciare alle cure per motivi economici, come già accadeva per un italiano su quattro prima dello scoppio dell’epidemia.

Anna Maria Bigon, candidata al Consiglio Regionale alle elezioni del 20 e 21 settembre