Citrobacter, chi controlla la sanità veneta se Zaia non sapeva? La Paglia: “Tra scaricabarile e omertà i pazienti vengono lasciati a se stessi”

Pubblicato da il 3 Settembre 2020

“Il re è nudo. Il presidente Zaia spiega in conferenza stampa di aver saputo del Citrobacter dagli articoli di giornale. Ci sta dicendo, dunque, che chi dovrebbe controllare la sanità veneta non sapeva nulla o era in altre faccende affaccendato? Se non fosse stato per le denunce delle mamme quando sarebbe stata fatta la bonifica ambientale? Chi si occupa che vengano seguiti i protocolli di igiene e i parametri qualitativi? L’autodifesa del governatore è un gravissimo atto di accusa verso se stesso”.

È il commento di Elisa La Paglia, consigliere comunale e candidata alle elezioni regionali per il Pd. “Oggi abbiamo appreso che Zaia era ignaro di quanto accadeva a Verona e che il direttore generale dell’azienda ospedaliera non ha ancora visto la relazione, quando tutti i giornalisti ce l’hanno sul computer – sottolinea -. Tra scaricabarile e omertà constatiamo che i controlli sugli ospedali da parte della Regione non ci sono e, quando ci sono, sono solo quantitativi ed economici. Quanti altri casi come quello dell’Ospedale della donna e del bambino ci saranno in Veneto, se il controllore non controlla la sanità? Verremo a sapere di quello che non funziona dai pazienti che avranno la forza e la competenza di denunciare, come la mamma di Nina? Ricordiamo che il direttore generale Cobello, che per due anni non si è accorto della gravità del Citrobacter, è stato nominato da Zaia a commissario dell’azienda ospedaliera universitaria integrata. Ci rivolgiamo al centrodestra affinché inviti a rimuovere i personaggi che hanno provocato, con la loro inerzia e le loro omissioni, questo scandalo enorme. Ricordiamo che questa non è la battaglia dell’opposizione contro la maggioranza, ma la battaglia di tutti per salvaguardare la nostra città e uno degli ospedali più importanti del Nord Italia”