Piero Fassino: «Il Pd è pronto a tradurre fondi europei e Mes in sviluppo per il Veneto, la strategia di Palazzo Balbi invece non l’abbiamo ancora capita…»

Pubblicato da il 7 Settembre 2020

Il presidente della Commissione Esteri e il candidato Pd Giandomenico Allegri:
«Alla Regione mancano idee chiare per la ripartenza
in campo sanitario, infrastrutturale e non solo»

«Dall’Europa arriveranno risorse mai viste prima per circa 300 miliardi di euro. L’errore imperdonabile sarebbe disperderle in mille rivoli dimenticandosi che per accontentare tutti bisogna guardare innanzitutto allo sviluppo del Paese. Il governo e i candidati Pd alle regionali sanno come muoversi su infrastrutture, sistema sanitario, formazione, ricerca, agricoltura, digitalizzazione». Così Piero Fassino, deputato del Partito Democratico e presidente della Commissione Esteri alla Camera, nella conferenza stampa di stamattina che ha preceduto l’incontro pubblico del pomeriggio nella sala civica del Saval.
È arrivato a Verona, Fassino, per sostenere la candidatura a consigliere regionale Pd di Giandomenico Allegri.
Nell’incontro con la stampa, Fassino ha spiegato che «il Governo chiede alle Regioni compreso il Veneto di abbracciare una visione strategica sui fondi europei: auspichiamo una presa di posizione di Zaia sul Mes da 37 miliardi di euro, ad esempio, visto che la segreteria nazionale del suo partito è contraria a risorse che garantirebbero all’Italia, e di riflesso anche al Veneto, un/terzo in più di quanto il Paese spende ogni anno sulla sanità, ossia 115 miliardi, con l’effetto di un grande miglioramento della qualità ed efficienza del sistema sanitario stesso».
Sono giorni in cui il tema della sanità porta Verona su tutti i media nazionali. Da un lato, Fassino riflette: «Dopo aver vissuto per molti mesi l’aggressione del virus io mi auguro sia liquidata una volta per tutte la tentazione di sottoporre la dimensione della spesa sanitaria agli equilibri di bilancio: tenere i conti in ordine non può voler dire comprimere la spesa sociale». Dall’altro, Allegri aggiunge: «Quando parlo di una Verona dimenticata dalla pianificazione veneta penso anche allo stesso settore sanitario: guardate in quali ospedali veronesi ci sono oggi cantieri per ampliare spazi e parcheggi e avrete la risposta sullo stato reale della bilancia tra investimenti sul pubblico e investimenti sul privato».
Nell’inquadrare il sostegno ad Allegri, Fassino dice che «il Pd propone persone qualificate e competenti, proprio come Allegri, che una volta in consiglio regionale potranno davvero concretizzare l’insegnamento della pandemia, cioè agire politicamente nell’ottica che “nulla sarà più come prima”».
Nel riassumere il proprio programma, Allegri ha premesso che «la semplificazione burocratica funge da cornice indispensabile» quindi ha ribadito i punti fondamentali: «Rivendichiamo un’azione decisa per quelle infrastrutture promesse e ancora incompiute, pensiamo su Verona alla variante della Statale 12, alla strada regionale 10 che connette la pianura veronese e padovana e ancora al collegamento ferroviario tra Porta Nuova e l’aeroporto Catullo: sulla base dell’esperienza nel cda del Consorzio Zai, inoltre, non dimentico la necessità di potenziamento del traffico ferroviario sull’asse del Brennero. Da imprenditore nel mondo del software, poi, dico che per modernizzare il Veneto, evitando che 12mila giovani se ne vadano ogni anno senza interscambio con l’Europa, servono anche adeguate strutture telematiche. Come non parlare dell’agricoltura, infine, vista l’indifferenza mostrata dalla Regione su questioni come la moria del kiwi o la valorizzazione dei prodotti tipici locali, la cui spinta può passare per il potenziamento di marchi di fabbrica territoriali come il Parco della Lessinia, da vivere come una risorsa e non come un limite».
Dopo aver sottolineato che «il Veneto è una regione pilastro per il terzo Paese più agricolo dell’Europa», Fassino ha aggiunto che «la linea politica del “nulla sarà più come prima”, per il Pd, vuol dire anche ripensare l’utilizzo del territorio: il tasso spaventoso di promiscuità e addensamento di Wuhan, la città cinese dov’è nato il virus, dovrebbe trasmetterci la lezione di ricercare sempre una sostenibilità ambientale e sociale».
Tra gli interventi, nel colloquio con la stampa di stamattina, anche quello di Federico Benini, capogruppo Pd in consiglio comunale: «La presenza qui a Verona di Fassino rimarca l’impostazione politica di Allegri. Ci sono da sempre tematiche sociali cui il centrosinistra è particolarmente sensibile, penso all’edilizia popolare, che in Veneto vede decine di migliaia di famiglie martoriate dall’aumento ingiustificato degli affitti. Io credo che con un profilo come Allegri si possa avere un occhio di riguardo in più pure per quel mondo, oggi bistrattato dall’amministrazione regionale».

Vicesindaco di Sommacampagna (Verona), Giandomenico Allegri è candidato alla carica di consigliere della Regione Veneto, per il territorio veronese, a sostegno del candidato governatore Arturo Lorenzoni. Sposato con Sara e padre di due figlie, laureato in Scienze dell’Informazione, nel 1991 fonda un’azienda di produzione software. Allegri ha ricoperto diversi incarichi nel Partito Democratico: primo Segretario provinciale a Verona, Tesoriere regionale e Presidente della Commissione di Garanzia. A livello veronese, è stato Presidente di Acque Vive, società di gestione del servizio idrico per i Comuni di Sommacampagna e Sona, e Consigliere di Amministrazione di Acque Veronesi. Ha ricoperto il ruolo di Consigliere Provinciale ed è attualmente membro del Consiglio di Amministrazione ZAI Quadrante Europa.