Bigon: Il peso della famiglia non può e non deve ricadere tutto sulle donne, costrette a scegliere tra figli e lavoro. Dobbiamo assicurare quei servizi necessari affinché non ci sia alcuna decisione obbligata”.
I dati Istat di luglio fotografano il forte squilibrio di genere anche su questo versante: il tasso di occupazione maschile nella fascia di età 15-64 anni è del 66,8%, quello femminile si ferma al 48,9%; il tasso di inattività è rispettivamente del 26,5% e del 45,1%. Inoltre una donna su tre, il 32,5%, chiede il part time contro l’8% degli uomini. Questo perché mancano servizi per le famiglie: la conciliazione dei tempi è difficile e il peso ricade interamente su madri, mogli e compagne, costrette troppo spesso a sacrificare le legittime ambizioni professionali. In Italia l’interruzione lavorativa per motivi legati alla nascita e alla cura dei figli riguarda quasi esclusivamente le donne; l’11,1% non ha mai lavorato per dedicarsi a loro, la media europea è del 3,7%.
Per questo chiediamo un piano straordinario per l’infanzia, con investimenti veri per dare ‘gambe’ al Family Act del Governo. La legge sulla famiglia approvata dal Consiglio regionale è assolutamente insufficiente. Proponiamo un fondo da 200 milioni per assicurare nidi pubblici e scuole di infanzia gratis per i bambini e le bambine da zero a sei anni: un aiuto concreto per i genitori e, soprattutto, per le donne che, è bene ricordarlo, non sono soltanto mamme.
Anna Maria Bigon, candidata al Consiglio Regionale alle elezioni del 20 e 21 settembre