La frutticoltura veronese è la Cenerentola della regione La Paglia: “Zaia pronto a dare 13,7 milioni alla viticoltura, le briciole per cimice e moria del kiwi”

Pubblicato da il 21 Settembre 2020

“La Regione Veneto è pronta ad indire bandi per 13,7 milioni di euro a sostegno del settore vitivinicolo. Ma per i danni da cimice asiatica dei frutticoltori e quelli della moria dei kiwi ha messo sul tavolo le briciole. Questo dimostra che Verona, cuore della produzione frutticola veneta, per il governatore Luca Zaia non conta niente”.

Così Elisa La Paglia, consigliera comunale e candidata alle elezioni regionali, interviene sulle problematiche che affliggono la frutticoltura scaligera. “Il settore, nell’ultimo biennio, ha scontato perdite di produzione nell’ordine di 160 milioni di euro a causa della cimice asiatica, che ha mandato al macero tonnellate di frutta. Ma per indennizzare i frutticoltori dai danni la Regione ha messo sul tavolo solo 3 milioni di euro, il che significa che i piccoli frutticoltori vedranno arrivare 200 euro a testa, che basteranno appena a coprire il costo della domanda di indennizzo, mentre quelli più grandi riceveranno qualche migliaio di euro, cioè neanche il 5 per cento dell’ammontare dei danni. E uso il verbo futuro perché, di quella somma, gli agricoltori finora non hanno ancora visto un euro. Ancora peggio andrà ai coltivatori di kiwi, che negli ultimi anni hanno espiantato 1.800 ettari di piante nel Veronese, che era tra i leader nazionali nel settore, a causa della moria che, ad oggi, non ha ancora soluzioni. E la Regione? Ha finanziato qualche ricerca, finora senza frutti, ma non ha dato un soldo a chi ha perso piante e redditività”.

La frutticoltura, che era la punta di diamante dell’agricoltura veronese, sta scomparendo, sotto i colpi dell’indifferenza di Venezia, che la considera una Cenerentola. “Il doge della Marca pensa a tutelare il Prosecco, che ha portato la provincia di Treviso ad essere la prima provincia per superficie vitata, con 41.351 ettari contro i 29.697 di Verona, secondo i dati 2019 di Veneto Agricoltura. La frutticoltura invece sta scomparendo, tra peschi e kiwi espiantati, pere, ciliegie e mele colpite dalla cimice. A San Floriano c’era l’Istituto sperimentale di frutticoltura, che avrebbe potuto diventare il centro di sperimentazione e ricerca di tutto il Nord Ovest del Veneto, ma la Regione non ha mai accolto gli appelli dei frutticoltori e delle istituzioni locali per farlo riaprire e rilanciarlo”.