Bigon (PD): “Il Magalini non può essere solo Covid Hospital: così è destinato a chiudere”
“Visto il drastico calo dei ricoveri per Covid, perché non si può riportare gradualmente alla normalità anche l’ospedale Magalini? Esiste un cronoprogramma o è stato semplicemente deciso che tutti i nuovi contagiati debbano essere portati lì?”. Le domande sono della consigliera del Partito Democratico Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini che torna a chiedere chiarimenti sul nosocomio di Villafranca. “Grazie anche alle restrizioni imposte nell’ultimo mese, la curva è finalmente in discesa, tanto che in alcune strutture è stato deciso di chiudere i reparti Covid e stanno lentamente ripartendo le attività sospese. Come mai ciò non può accadere anche per il Magalini, dove invece continuano ad essere ricoverati pazienti positivi al coronavirus? Qual è l’obiettivo di Regione, Ulss e Comune per questo ospedale? Deve restare tutto così, immobile, in attesa di un’eventuale terza ondata? È stato inaugurato meno di tre anni fa con un investimento di quasi 60 milioni; il Punto nascite è rimasto in funzione appena sei mesi tra la prima e la seconda ondata della pandemia. Chiediamo di riaprirlo subito, con un reparto dedicato alla terapia intensiva neonatale, quindi il Pronto soccorso e progressivamente tutto il resto. Stiamo parlando di un presidio fondamentale per il territorio con un bacino di 100mila abitanti – conclude Bigon – Non possiamo aspettare oltre. Le scuse sono finite, altrimenti mettano nero su bianco che il Magalini sarà il Covid Hospital per l’intera provincia, senza alcun termine”.