AUMENTI GAS E ENERGIA ELETTRICA
Dal Moro (Pd), Il Governo intervenga su aumenti record di energia e gas
“Negli ultimi mesi si è assistito a un progressivo incremento dei prezzi di gas ed energia elettrica, che dallo scorso luglio hanno raggiunto livelli record, con un aumento del 9,9% per la corrente elettrica e del 15,3% per il gas. Le cause sono attribuibili alla forte crescita delle quotazioni delle materie prime, in ragione del miglioramento delle prospettive economiche dopo i ribassi dei mesi precedenti dovuti alla pandemia, e dei prezzi dei permessi di emissione di CO2. Questi aumenti stanno mettendo ovviamente in allarme il settore delle imprese, ma anche per le famiglie l’incidenza di questi rincari potrebbe risultare drammatica, specie per le famiglie più numerose o con redditi bassi. Per chiedere l’intervento del governo in favore di un’azione in grado di contenere o mitigare questi aumenti, in un momento così delicato del Paese, ho presentato un’interrogazione urgente al ministro della Transizione ecologica, Cingolani. Un intervento si rende urgente e necessario anche in vista del prossimo 1° ottobre, quando l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) dovrà procedere all’aggiornamento delle tariffe dell’energia elettrica e del gas e secondo i esperti del settore questi aumenti potrebbero manifestarsi tra il 25% e il 30%”.
Così il deputato dem della commissione Bilancio, Gianni Dal Moro.
Interrogazione a risposta in Commissione
Al Ministro della transizione ecologica – Per sapere – premesso che:
negli ultimi mesi si è assistito a un progressivo incremento dei aumento dei prezzi di gas ed energia elettrica, che dallo scorso luglio hanno raggiunto livelli record , con un aumento del 9,9 per cento per la corrente elettrica e del 15,3 per cento per il gas;
le cause di tale aumenti sono attribuibili al forte aumento delle quotazioni delle materie prime, in costante crescita dall’inizio dell’anno in ragione del miglioramento delle prospettive economiche dopo i ribassi dei mesi precedenti dovuti alla pandemia, e la forte crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2;
in particolare, per quanto riguarda i mercati del gas, i rincari sono stati determinati anzitutto dalla crescita della domanda, a causa di temperature inferiori alle medie stagionali che hanno dirottato verso i consumi parte del gas che, nella stagione primaverile, è solitamente destinata al riempimento degli stoccaggi, e dalle riduzioni delle forniture dal nord Europa e minori disponibilità di GNL, in quanto parte della produzione del bacino atlantico è stata indirizzata verso l’Asia; la risalita del prezzo del gas naturale e la contestuale accelerazione della crescita del prezzo della CO2 hanno invece contribuito al rialzo del prezzo dell’energia elettrica;
gli aumenti sarebbero stati persino più elevati, determinando un aumento di circa il 20 per cento della bolletta dell’elettricità, se il Governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del trimestre in corso;
il prossimo 1° ottobre, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) dovrà procedere all’aggiornamento delle tariffe dell’energia elettrica e del gas e sono prevedibili ulteriori aumenti, in considerazione degli attuali andamenti che vedono petrolio, gas naturale ed elettricità in rialzo sui mercati: nella sola settimana da lunedì 30 agosto a domenica 5 settembre, il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica scambiata sulla Borsa gestita dal GME è stato pari a 130,54 euro/MWh, il 15,3 per cento in più rispetto alla settimana precedente, una tendenza che è prevista confermarsi anche nelle settimane successive;
analoghi andamenti per il petrolio, con il Brent che è salito nell’ultimo mese da 68 dollari a oltre 72,4 dollari al barile, e per il gas naturale, con il prezzo del TTF, il contratto utilizzato come riferimento per il mercato europeo, che ha toccato nei primi giorni di settembre il record storico a 55 euro/MWh mentre tre mesi fa, in giugno, la media era intorno ai 28 €/MWh;
gli esperti del settore parlano di possibili aumenti che potrebbero andare dal 20 al 30 per cento a partire da ottobre, previsioni che stanno mettendo in allarme il settore delle imprese, che dopo un periodo di grande crisi avevano iniziato la ripresa e per le quali i costi energetici sono un variabile importante dei costi di produzione;
anche per le famiglie l’incidenza di questi rincari potrebbe risultare drammatica, specie per le famiglie più numerose o con redditi bassi-:
quali azioni intenda intraprendere il Governo, per quanto di sua competenza, per contenere o mitigare questi rincari in un momento così delicato per la ripresa del Paese.
FIRMATARIO
DAL MORO