Caso Fresco: la destra spara sentenze dalla poltrona Inaccettabile denigrare l’intero settore dell’accoglienza e una società come la Virtus che ha dato tanto al territorio

Pubblicato da il 8 Novembre 2021

Che il sistema di gestione dei profughi e dei richiedenti asilo sia a dir poco inadeguato, lacunoso e potenzialmente criminogeno (come evidenziato dall’indagine romana su Mafia Capitale partita proprio dalla gestione dei campi profughi e costata un lunghissimo processo per corruzione al leader della destra sociale Gianni Alemanno) non lo scopriamo con la vicenda di Mimmo Lucano e nemmeno con quella di Gigi Fresco a Verona.

Sulle specifiche accuse deciderà ovviamente la magistratura, ma fin dalle prime ricostruzioni appare chiaro che soltanto un sistema fondato sull’eterna emergenza può far sì che una società sia destinataria di risorse pubbliche a fini solidaristici senza che nessuno ne verifichi i requisiti.

Eppure l’immigrazione di massa dai Paesi poveri all’Italia risale almeno agli anni Ottanta. E se la situazione della gestione del sistema dell’accoglienza è ancora tale a distanza di decenni, le responsabilità politiche hanno nomi e cognomi: si chiamano Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, che sulla cattiva gestione del fenomeno immigratorio hanno politicamente prosperato lucrando voti seminando il pericolo dell’invasione e soffiando sul fuoco del disagio sociale.

Al di là di proclami populisti come “i blocchi navali” o altre amenità simili, i vari Salvini e Meloni, assieme ai loro epigoni locali (Maschio, Peternoster, Tosato, lo stesso Sboarina) non hanno mai contribuito a risolvere neanche mezzo problema limitandosi a negare un fenomeno che è di portata mondiale e globale.

Chi non fa non sbaglia mai, e con questo faranno i conti con la propria coscienza, ma è inaccettabile che questi professionisti dell’allarmismo sociale, che per di più vestono i panni di Sindaco o di “onorevoli” rappresentanti della Repubblica Italiana, vengano a spargere dubbi sull’intero settore dell’accoglienza e della solidarietà o su una società come la Virtus che ha dato tanto al quartiere e al territorio, non solo in termini sportivi, nella quale operano molte persone spesso a livello di puro volontariato.

E’ poi difficile accettare reprimende sulla corretta gestione dei soldi pubblici da parte di Sboarina che ha sperperato un milione di euro in consulenze assolutamente infruttuose come nel caso della mancata fusione Agsm-A2A. O lezioni di morale da parte di Ciro Maschio che ha pagato decine di contravvenzioni al codice della strada soltanto quando è stato a rischio di essere messo in mora dal Comune.

Anche se dovessero essere dimostrati comportamenti illeciti in questo caso, non può essere messo in dubbio il valore dell’accoglienza e del sostegno. E non possiamo denigrare tutto un mondo che lavora bene e fa onore al nostro territorio veronese.

Maurizio Facincani e Luigi Ugoli, segretari provinciale e cittadino Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani, consiglieri comunali Pd Verona