Ora è ufficiale: a Verona lo scontro elettorale è tra centrosinistra e destra estrema
L’accordo tra Lega e Fratelli d’Italia sulla ricandidatura di Sboarina non ricompatta il centrodestra ma solo la sua parte più estrema. Allo stato Sboarina è sostenuto soltanto dalle forze che in Europa strizzano l’occhio ad Orban, Le Pen e alla estrema destra spagnola, e che a livello nazionale sono i maggiori esponenti del populismo illiberale e nazionalista italiano. Il gruppo dirigente veronese di Forza Italia ha già preso le distanze da questa alleanza estremista mentre a chi descrive Verona Domani come una forza moderata faccio notare che i suoi referenti a livello regionale e nazionale sono tutti di Fratelli d’Italia, partito dal quale è transitato lo stesso Casali.
Per il centrosinistra la sfida ora diventa ancora più vitale. Una città moderata come Verona non può permettersi 5 anni dì estremismi. Prova ne sia che Sboarina non si è nemmeno scomodato a condannare l’aggressione di Veronetta ad opera di un gruppetto di giovani neo-fascisti.
Federico Benini, capogruppo comunale Pd Verona