Flash Mob alle piscine Lido: Sono passati altri cinque anni e la riqualificazione è ancora lontana

Pubblicato da il 17 Febbraio 2022

Sabato 19 Febbraio 2022 dalle 11 alle 11.30 all’ingresso delle piscine Lido si terrà un flash mob promosso dalle forze della coalizione di centrosinistra, più il Movimento 5 Stelle, per denunciare le promesse tradite sulla riqualificazione delle piscine Lido. Parteciperanno Partito Democratico, In Comune per Verona, Traguardi, Volt, Partito Socialista Italiano, Europa Verde, Giovani democratici.  
 
Abbiamo ormai perso il conto di quanti assessori hanno preso in mano la pratica della riqualificazione delle piscine Lido, un tema scandito più dagli annunci propagandistici che da fatti concreti. Lo dimostra il fatto che oggi l’iter è di nuovo interrotto perché l’amministrazione Sboarina non ha perfezionato l’acquisizione della porzione di terreno afferente alle mura magistrali della città.
 
Eppure è noto ormai da 10 anni che qualsiasi progetto di allargamento delle piscine deve tenere conto della preservazione e della valorizzazione delle mura magistrali, il che presuppone di curare in modo particolare i rapporti con la Sovrintendenza e il Demanio.
 
Ciò non è stato fatto a sufficienza, ed oggi siamo dunque nuovamente punto e a capo, con il finanziamento di 4 milioni di euro (derivanti dall’avanzo di amministrazione dei precedenti esercizi) cancellato dal piano delle opere e il progetto da portare a termine.
 
Nel frattempo, sono quasi 10 anni che i quartieri della terza e della prima circoscrizione non possono fruire con continuità e completezza di un servizio prezioso non solo in rapporto alla calura estiva ma anche dal punto di vista della socialità. E la terza circoscrizione è l’unico territorio privo di una piscina all’aperto estiva.
 
Eppure è dal 2013 che i termini della riqualificazione sono chiarissimi: la trasformazione delle piscine in parco acquatico richiede almeno 4 milioni di euro; l’investimento è difficilmente sostenibile dal privato che ha già problemi di gestione con gli impianti ordinari; la zona afferente le mura è delicatissima.
 
Che cosa non ha funzionato? Non ha funzionato che certa politica bada più ad annunciare che a realizzare. Gli annunci di riapertura si sprecano. Tra gli ultimi, ricordiamo quelli dell’assessore Rando che a più riprese aveva promesso di riuscire a riaprire “almeno due vasche” e l’ultimo in ordine cronologico che prometteva la conclusione dell’iter amministrativo del progetto di riqualificazione entro “entro la fine 2021”.
 
Toccherà alla prossima amministrazione comunale decidere la strada migliore per chiudere  anni e anni di promesse al vento.