Il gruppo consiliare comunale del Partito democratico aderisce alla proposta di devolvere il gettone di presenza per la creazione di un fondo per l’emergenza abitativa consapevole che questo gesto simbolico è destinato a rimanere tale se parallelamente non si mettono a sistema le risorse pubbliche e private che spesso rischiano di disperdersi in mille rivoli, restare parzialmente utilizzate oppure gravemente sottoutilizzate.
Ci riferiamo alle centinaia di appartamenti vuoti appartenenti alle aziende che si occupano di residenzialità pubblica che potrebbero essere messi in circolo con piccoli riatti.
Esiste poi un fondo per la morosità incolpevole finanziato da un Fondo regionale (290 mila euro) di cui risultano avere beneficiato nell’ultimo anno 32 famiglie. Il Reddito di Inclusione Attiva (Ria) risulta avere in carico 448 beneficiari su indicazione dei servizi sociali. 1627 persone beneficiano dell’integrazione al minimo vitale in quota parte finanziato anche con il lascito Forti con un investimento totale di 1 milione di euro. Un centinaio di famiglie beneficiano dell’integrazione del reddito di cittadinanza. E via elencando.
Ciò a dire che servono risorse, ma serve anche coordinamento. Rilanciamo dunque la palla a tutti gli aderenti alla proposta chiedendo di sostenere ed attuare un tavolo di coordinamento sull’emergenza abitativa che coinvolga tutte le istituzioni del territorio: dal Comune di Verona alle aziende di residenzialità pubblica Ater e Agec, al Tribunale, come del resto chiedono da mesi le associazioni e le realtà del terzo settore che si occupano del disagio abitativo.
Andiamo oltre alle soluzioni tampone, anche perché i gettoni così devoluti finiranno nel bilancio generale del Comune non direttamente alle famiglie in difficoltà. Chi ci sta?
Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani