D’Arienzo: a Verona due casi che sono un campanello d’allarme nazionale
“A causa del significativo aumento dei costi delle materie prime e dell’attività lavorativa connessa alla realizzazione dell’intervento, ad Affi e a Negrar sono avvenuti due casi emblematici relativamente agli appalti per la costruzione delle scuole”. Così il Senatore PD Vincenzo D’Arienzo componente della Commissione Lavori Pubblici e infrastrutture.
Il Comune di Affi, per la costruzione di un nuovo edificio scolastico pubblico è risultato destinatario di un contributo del Ministero dell’Istruzione di € 1.121.658,00 euro su un appalto pari a 2 milioni e 600 mila euro.
Successivamente al contratto con la società aggiudicataria, questa ha rinunciato all’appalto alle condizioni offerte in sede di gara perché con i costi attuali la spesa è lievitata a 3 milioni e 200 mila euro, ovvero di 600 mila euro in più rispetto al costo stimato a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime.
Il Comune di Negrar è risultato vincitore del bando internazionale #
Le procedure in esecuzione delle Linee Guida del bando, ovvero la progettazione e la fattibilità tecnica ed economica, peraltro sono state già finanziate con fondi propri con un importo pari a 510.000 euro.
Ebbene, dopo aver perfezionato il contratto con il progettista individuato a seguito di gara, a causa del significativo aumento dei costi delle materie prime e dell’attività lavorativa connessa alla realizzazione dell’intervento, il Comune di Negrar ha rappresentato il rischio di dover rinunciare all’opera per l’impossibilità di proseguire le attività di progettazione.
D’Arienzo: “Due situazioni finanziate con fondi diversi tra loro, ma accomunate da un unico denominatore: l’aumento dei prezzi delle materie prime che, peraltro, è destinato ancora a lievitare.
Se il sistema va in crisi ne soffriranno i territori dove non si realizzeranno le opere a scapito dei servizi per le comunità residenti.
L’aumento del costo dei materiali edili e la difficoltà nel reperirli è, purtroppo, una piaga che sta divorando la redditività delle imprese italiane e, quindi, la loro sopravvivenza.
L’Italia non può permettersi una cosa simile. Per questo, partendo dai due casi veronesi, ho interrogato i Ministri dell’Economia e delle Finanze e dell’Istruzione perché ritengo oltremodo necessario approfondire il tema e, per quanto riguarda il Ministro per l’Istruzione, nel contempo tenere fermo i finanziamenti già decisi in ragione di queste eccezionalità indipendenti dalle volontà dei beneficiari dei contributi”.
“Altresì – conclude D’Arienzo – ho chiesto loro quali iniziative intendono porre in essere per risolvere le difficili situazioni evidenziate, sia presso i due comuni veronesi, sia in ogni altra località del paese ove si stiano verificando, con soluzioni strutturali e concludenti”.