Dal Moro: Informativa al Governo
Grazie Presidente e grazie Sig. Ministro per la sua disponibilità e chiarezza.
Il 110% e i bonus edilizi hanno rappresentato in questi anni di pandemia una grande boccata di ossigeno per l’economia e per il settore edilizio in particolare.
La novità dei bonus edilizi e del Superbonus hanno rappresentato sul piano normativo un’innovazione importante comportando inevitabilmente, per la stesura degli stessi atti legislativi e regolamentari, non sempre una puntuale e precisa definizione delle modalità di intervento, sia in termini di tempistica che di maggiori e più stringenti controlli ad eccezione come vedremo del 110%.
Ma al netto di questa considerazione iniziale diciamo che un po’ tutti i governi hanno messo del loro per complicare il quadro normativo.
Per ultimo, quattro interventi del Governo nell’arco di tre mesi.
Ora il DL 13/2022 ha di fatto allineato alle regole più stringenti del superbonus le altre cessioni delle detrazioni ordinarie come il 50% sulle ristrutturazioni, l’ecobonus del 50-65% o il bonus facciate ridotto quest’anno al 60%.
Tutto questo perché si è accertato che il 110% era ed è la norma più stringente in termini di trasparenza e di controlli.
Bene quindi l’estensione dell’obbligo di assicurazione per i professionisti che rilasciano asseverazioni e attestazioni senza però eccedere nella parte penale perché il settore non va criminalizzato; bene anche il vincolo dell’applicazione del contratto collettivo di lavoro per le imprese incaricate per gli interventi di edilizia agevolata, voluta fortemente dal Ministro Orlando anche per cercare di mettere un argine alle troppe morti sul lavoro, anche nel settore edilizio.
Lei, Sig. Ministro, ha indicato la truffa di tutti i bonus pari a circa 4,4 mld di credito d’imposta fittizi intercettati al 31 dicembre 2021.
Oggi con il vostro ultimo intervento le procedure sono più rigide seguendo quanto già avviene con il 110%.
Infatti il superbonus come già da me detto si è dimostrato lo strumento più adeguato ad evitare le truffe visto che come certificato dall’agenzia delle entrate solo il 3% della ipotizzabile truffa (da accertare in via definitiva da un tribunale) è riconducibile al 110%.
Dispiace che sia passata in parte nell’immaginario collettivo che la grande truffa fosse legata al 110% perché come si è visto era ed è esattamente il contrario, perché sul 110% era previsto il tetto massimo dei lavori, perché erano previsti attestazioni e asseverazioni fin dal mese di luglio del 2020, perché le procedure erano più rigide, procedure invece non previste dagli altri bonus.
Nel corso dell’audizione svoltasi al Senato il 10 febbraio 2022, il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha rappresentato che alla data del 31 dicembre 2021, le cessioni e gli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle Entrate sono stati:
quasi 4,8 milioni (0,1 milioni nel 2020 e 4,7 milioni nel 2021); per un controvalore complessivo di oltre 38,4 miliardi di euro (0,6 miliardi nel 2020 e 37,8 miliardi nel 2021).
Nel corso dell’audizione sono stati presentati altresì i dati relativi all’attività di analisi e controllo svolta dall’Agenzia stessa e della Guardia di Finanza sulla circolazione dei crediti d’imposta.
Secondo tali informazioni l’ammontare complessivo di crediti d’imposta inesistenti di cui agli articoli 119 e seguenti del Decreto Rilancio ammonta a circa 4,4 miliardi di euro come da lei dichiarato.
. In particolare:
- 160 milioni di euro sono stati sospesi e scartati dall’Agenzia sulla piattaforma “cessione crediti”, per effetto delle disposizioni introdotte con il Decreto anti-frode;
- 2,3 miliardi sono oggetto di sequestri preventivi da parte dell’Autorità giudiziaria, a seguito di segnalazione dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza;
- i restanti importi sono oggetto di indagini in corso e di richieste di sequestro preventivo inoltrate alle competenti Autorità giudiziarie.
Per riepilogo ad oggi i bonus maggiormente utilizzati (in percentuale) per la realizzazione delle frodi sono stati:
Bonus facciate 46%
Eco-bonus 34%
Bonus locazioni/botteghe 9%
Sisma-bonus 8%
Superbonus 3%
Per completezza dell’informazione secondo i dati presentati dall’Enea nel suo Rapporto sul Superbonus 110%, al 31 gennaio 2022, erano in corso 107.588 interventi edilizi incentivati, per circa 18.3 miliardi di investimenti che porteranno a detrazioni per oltre 20 miliardi.
Sono 16.348 i lavori condominiali avviati o ultimati e che rappresentano il 48,1 % del totale degli investimenti, mentre i lavori negli edifici unifamiliari e nelle unità immobiliari funzionalmente indipendenti avviati o ultimati sono stati 91.327 il 51,9% degli investimenti.
La regione con più lavori avviati è la Lombardia (16.268 edifici per un totale di oltre 2,9 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione), seguita dal Veneto (13.933 interventi e 1,8 miliardi di euro d’investimenti) e dal Lazio (9.402 interventi già avviati e 1,6 miliardi di euro di investimenti).
Oggi, Sig. Ministro, le imprese hanno bisogno di certezza normativa così come i condomini, gli amministratori e i professionisti.
Ogni mese si è cambiata in modo importante parte della norma mettendo il sistema in fibrillazione.
Dal 11 novembre (prima pubblicazione del decreto frodi), le modifiche hanno fermato il sistema del credito a partire dallo stesso mese e oggi quello stop ha comportato due importanti necessità:
1) far slittare le scadenze fiscali a giugno per non far andare in compensazione i crediti 2021, pena la chiusura di molte ditte edili;
2) prorogare fino a settembre il raggiungimento del 30 % dei lavori per le case singole.
Ma ritornando al quadro generale la cessione del credito è la vera innovazione positiva e va resa strutturale per il lungo periodo, indipendentemente dalla percentuale di ritorno che verrà individuata come proposto dopo il 2023 perché tutto ciò rende “democratica” la misura e consente a tutti, indipendentemente dalla capienza, di efficientare e mettere in sicurezza il proprio immobile.
Sappiamo bene come Partito Democratico che dopo i primi anni di applicazione la norma andrà adeguata ma è bene che a fianco delle cose negative emerse siano valorizzati anche i risultati positivi e si portino in trasparenza i dati veri del intervento.
Oggi siamo a + 170 Mila nuovi occupati nel settore edilizio.
Inoltre quanto entra nelle casse dello Stato per Iva, Ires e Irpef?
Ci sono studi che danno dati molto interessanti che ridimensionano di molto il costo per lo Stato.
E poi quanto hanno inciso i bonus edilizi nella cresciuta del Pil del 2021 e quanto incideranno nel 2022.
Sono dati che dopo un anno di applicazione l’Agenzia delle Entrate e il MEF sono in grado di rappresentare e documentare bene.
Sappiamo che la forte crescita del settore edilizio legata ai bonus ha prodotto anche l’aumento dei prezzi.
Ma come ben si capisce in questo momento, è un fatto mondiale ed europeo dovuto ad una molteplicità di fattori, come ha ben evidenziato un’inchiesta della comunità europea.
Infine, sig. Ministro, servono certezze sul sismabonus e sulla sua durata.
l’Italia è una terra che ha pagato molto in danni ambientali e sociali, in vite umane e in costi economici rilevanti, troppo per non pensare che il sismabonus diventi una misura strutturale.
Il PD propone di fare un testo unico di riordino di tutti i bonus con diverse applicazioni e modalità, ma rendendo strutturali le cessioni del credito.
Ne abbiamo bisogno, Parlamento e Governo lavorino assieme per costruire una norma quadro di tutti gli interventi.
Noi del Partito Democratico ci siamo e faremo con positività la nostra parte.
On. Gianni Dal Moro
Deputato Partito Democratico
Commissione Bilancio