Bigon e Zottis (PD): “Vulvodinia, neuropatia del pudendo e fibromialgia: una mozione per il loro inserimento nei Lea e per avviare campagne di formazione e informazione”
Riconoscere vestibolite vulvare-vulvodinia, neuropatia del pudendo e fibromialgia come malattie croniche invalidanti, inserendole nei Lea. A chiederlo è una mozione presentata dal Partito Democratico con le consigliere Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, sottoscritta dal capogruppo Giacomo Possamai e dalla vice Vanessa Camani.
“È necessaria una vera presa in carico da parte del Sistema sanitario nazionale a 360 gradi – dicono le due rappresentanti dem in commissione Sanità a Palazzo Ferro Fini, che oggi hanno incontrato i rappresentanti delle associazioni che si occupano di queste sindromi – La vestibolite è una patologia con una problematicità complessa, non proprio rara poiché coinvolge il 12-15% delle donne, che può anche cronicizzarsi. Discorso simile per la neuropatia del nervo pudendo che riguarda circa il 4% della popolazione che soffre di dolore pelvico. Ad entrambe può associarsi la fibromialgia, altra malattia cronica complessa, a volte invalidante. Queste patologie – spiegano – hanno in comune l’alto costo delle terapie e ritardi ed errori nella diagnosi, con sintomatologie troppo spesso collegate a disturbi di tipo psicologico. Dobbiamo evitare che le persone si affidino al web oppure a ‘viaggi della speranza’ anche all’estero in cerca di una soluzione risolutiva”.
Da qui gli impegni per la Giunta regionale contenuti nella mozione. Anzitutto intervenire presso il Governo per un inserimento nei Lea, “così da avere un’esenzione dalla spesa sanitaria per le visite e le terapie, oltre a ottenere il riconoscimento di invalidità”; quindi l’avvio di percorsi formativi mirati per i medici specialisti per garantire un’adeguata assistenza a chi soffre di queste patologie e nei confronti dei medici di base affinché siano in grado di diagnosticarle prontamente; infine la promozione di campagne di informazione e di sensibilizzazione a partire dagli istituti scolastici secondari di primo grado.