D’Arienzo: ho interrogato il Ministro dell’Interno sui gravi episodi di stampo nazifascista avvenuti a Verona

Pubblicato da il 25 Marzo 2022
Verona, Medaglia d’Oro per la Resistenza, non è città fascista, come banalmente si ripete in giro, ma viene trascinata alle cronache a causa di alcuni, pochi soggetti, tra i quali distinguo le menti e le braccia. Esattamente come accaduto in altri gravi episodi, non ultimo quello dell’aggressione fascista alla sede nazionale della CGIL. 
 
Sono pericolosi per la democrazia. Il loro attivismo rischia di essere sottovalutato dalle Istituzioni locali e temo che una scarsa sensibilità possa ingenerare la convinzione della legittimità di simili comportamenti creando condizioni ripetibili anche in altre realtà. 
 
Ma è pericoloso anche credere che tutto sia limitato a Verona. Perché sono oggettivi sia la saldatura politica tra quanto accade a Verona e quanto accade in altre realtà italiane sia il contagio che certe manifestazioni possono provocare. Il grave fenomeno è molto più ampio di una sola città. 
 
Va anche detto che il Ministro dell’Interno ha compiti di prevenzione e repressione, ma serve anche un impegno culturale che non possiamo chiedere alle Forze di Polizia. 
 
In ogni caso, ho chiesto di sapere come lo Stato intende garantire l’efficace contrasto contro questa pericolosa insidia, al fine di scongiurare il ripetersi di episodi di violenza a danni della cittadinanza e di contrastare le iniziative commemorative organizzate da individui o gruppi facenti riferimento alla matrice culturale neofascista, i collegamenti in giro per l’Italia. 
 
Infine, conclude D’Arienzo, ho chiesto di valutare la partecipazione presso il comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica. 
 
Questa la risposta del Ministro. 
 
“La rete della Digos segue con particolare e costante attenzione l’attività di gruppi ed esponenti della destra radicale”.  ”il 4 marzo scorso è stato sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale un noto dirigente del locale movimento Forza Nuova e che inoltre lo scorso 8 marzo nella stessa provincia sono state eseguite perquisizioni nei confronti di 23 militanti di Casapound, di cui due minorenni, responsabili di una violenta aggressione commessa recentemente in danno di cinque minori riconducibili alle cosidette baby gang”. ”Gli estremisti di destra sono stati deferiti per lesioni personali pluriaggravate, violenza privata aggravata”,. ”Per prevenire ulteriori criticità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica sono stati pianificati specifici servizi di controllo ad ampio raggio sul territorio nonché azioni di monitoraggio dei siti internet e dei social al duplice scopo di intercettare tempestivamente segnali di possibili condotte violente e di assicurare il rispetto più rigoroso della legge”.