Da elemento ornamentale ad infrastruttura primaria

Pubblicato da il 3 Aprile 2022

La nuova concezione del verde nella petizione PD

Nel corso del suo mandato l’amministrazione comunale uscente ha vantato più volte rilevanti risultati sul piano della piantumazione di nuovi alberi e piante e sulla tutela del verde, ad esempio con l’approvazione del regolamento del verde. Eppure, tali presunti risultati non si riflettono in un miglioramento delle statistiche del verde, e tanto meno in un miglioramento percepito della qualità ambientale in città. Continuano a fioccare denunce e richieste di chiarimento su alberi tagliati e Verona continua ad essere penalizzata sotto il profilo ambientale e della vivibilità dei quartieri.

 

Tutto ciò accade perché le nuove piantumazioni non sono in numero tale da determinare una inversione di tendenza o sostituire gli alberi rimossi. E d’altra parte le nuove piante non vengono inserite dove c’é bisogno ma dove c’era posto, o dove danno meno fastidio. Non da ultimo, l’amministrazione non ha mai spiegato che piantumare “Un albero per ogni nuovo nato” è un obbligo di legge e non una gentile concessione. L’altro fattore di criticità è che il nuovo Regolamento del verde è rimasto inattuato per la parte che riguarda la costituzione della Consulta comunale del Verde che dovrebbe essere composta, in primis, dalle associazioni ambientaliste e professionisti che hanno collaborato alla stesura del regolamento stesso e che dovrebbero essere chiamate a sovrintendere ad ogni progetto urbanistico o edilizio promosso dal Comune. Infine, l’ufficio comunale che dovrebbe occuparsi di seguire l’attuazione del Regolamento del Verde e del successivo Piano del verde è quasi totalmente sguarnito di personale.

 

In breve, questa amministrazione ha continuato a trattare il verde pubblico alla vecchia maniera cioè come un elemento ornamentale se non come un mero pretesto propagandistico. Questo spiega anche perché i parchi cittadini (come ad esempio il Parco dell’Adige Nord e Sud, il Parco della Spianà, il Parco delle Colline ecc.) siano tutt’ora lettera morta o progetti rimasti sulla carta.

 

La nuova concezione di cui la città ha bisogno è quella di un verde pensato come vera e propria infrastruttura urbana, sulla base della quale coordinare ed armonizzare gli interventi edilizi e urbanistici. Il verde e gli alberi sono ANCHE uno degli elementi principali nella lotta all’inquinamento, ma sono anzitutto una infrastruttura primaria indispensabile nella vita di una città moderna al pari di servizi essenziali quali luce, acqua e gas.

 

Questa è la concezione che come Pd e coalizione civica di centrosinistra vogliamo portare avanti. E sulla base di ciò chiediamo ai cittadini di aderire alla nostra petizione che chiede che ogni Sindaco predisponga un Bilancio Arboreo di fine mandato, come del resto previsto dalle leggi vigenti; che sia attuato il Censimento degli alberi (Legge 10/2013 art.2); che ogni albero sia dotato di una scheda identificativa che riporti il monitoraggio dello stato di salute (come solo in minima parte il Comune ha fatto); che siano finalmente predisposti il Piano del Verde cittadino e i Piani di Gestione dei parchi già istituiti (Parco dell’Adige Nord e Sud; delle Colline, Delle Mura e dei Forti). Che sia istituito il Parco della Spianà previsto dal Pat, il Parco dell’ex Cava Speziala e quello delle Risorgive, che l’ex scalo merci non diventi una colata di cemento.

La petizione si può firmare nei banchetti che il Pd attiva in tutti i quartieri, per individuare quello più vicino consultare il sito Pd Verona www.pdverona.it

 

Dall’8 febbraio scorso, a seguito di una modifica approvata dal Parlamento, la tutela ambientale è stata introdotta nella nostra Costituzione: nel nuovo art. 9 si afferma infatti che “La Repubblica… tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni…”.

 

Applicare la nuova Costituzione a Verona significa, tra le altre cose, tutelare la natura e gli ecosistemi della città, proteggere gli alberi, piantarne di nuovi e curarne la loro manutenzione in modo chiaro e trasparente. Significa dotarsi di UNA GRANDE INFRASTRUTTURA VERDE: IL SISTEMA DEI PARCHI URBANI che vanno valorizzati e collegati tra di loro e con le aree verdi minori come i giardini attraverso una rete di percorsi ciclopedonali che li rendano accessibili e fruibili da parte di tutti, primariamente agli anziani e ai bambini.

 

Significa inoltre, creare le barriere verdi in tutti i punti nei quali le autostrade toccano i nostri quartieri.

 

La tutela del verde a Verona dovrà pertanto vedere anche un potenziamento degli uffici, l’unificazione delle competenze in un unico centro di decisione e di programmazione; la collaborazione con il mondo dei professionisti, dell’associazionismo e della cittadinanza attiva; la tutela delle aree verdi esistenti con scelte amministrative di salvaguardia.

Dunque, alle elezioni amministrative della prossima primavera non sceglieremo soltanto il nuovo Sindaco, ma decideremo anche del futuro di Verona: vogliamo costruire una città sostenibile e resiliente o vogliamo continuare col modello di città del centrodestra basato sul cemento e l’asfalto che ha caratterizzato gli ultimi quindici anni? Serve una nuova consapevolezza e una nuova cultura della progettazione della città e la coalizione civica di centrosinistra è l’unica forza in grado di imprimere questa svolta.



Ivo Conti, Responsabile Gruppo Ambiente Pd Verona
Alessandra Salardi, Segretaria Primo Circolo Pd Verona

Michele Bresaola, capogruppo Pd Quinta Circoscrizione
Elisa La Paglia, consigliera comunale Pd Verona

Elisa Dalle Pezze, presidente Seconda Circoscrizione

Riccardo Olivieri, segretario terzo circolo e consigliere Terza Circoscrizione

 

Circoli Pd delle otto Circoscrizioni