Serit, nomine di fine mandato: Sboarina tende lo stesso tranello di Tosi

Pubblicato da il 10 Maggio 2022

Il rinnovo delle cariche di Serit a scadenza di mandato hanno del sorprendente: tra il 2017 e il 2019 l’amministrazione uscente di Federico Sboarina ha impiegato anni e diverse decine di migliaia di euro di soldi pubblici per rimuovere il cda voluto dalla precedente amministrazione Tosi rivendicando il diritto di nominare vertici di proprio gradimento, e ora che fa? Prepara lo stesso identico tranello alla prossima amministrazione ben sapendo che in caso di sconfitta elettorale (circostanza ben probabile, se non dovesse bastare il galateo istituzionale) la nuova infornata di nomine si rivelerà quanto meno inopportuna.
Ma dov’è la coerenza di Fratelli d’Italia, il partito del Presidente riconfermato Massimo Mariotti, che si vanta di fare gli interessi della nazione e della città? Dov’è la vergogna di un Sindaco che parla in un senso e agisce nell’altro?
Questo passaggio lascia sbigottiti anche perché Mariotti ha forse combinato più guai di qualunque altro presidente, ad esempio tentando di defenestrare il direttore generale Maurizio Alfeo per mettere al suo posto un uomo politicamente vicino al partito. Un passaggio costato altre decine di migliaia di euro ai veronesi e che in qualunque altra città sarebbe bastato per ottenerne le dimissioni. Invece a Verona personaggi simili vengono promossi anche perché come ha stabilito il Tribunale del lavoro assunzioni e licenziamenti sembrano essere stabiliti nell’ambito di un tavolo politico. E’ solo sulla base di questi giochi di occupazione delle poltrone che Sboarina e la Lega hanno trovato la pace dopo anni di litigi. Lo vedremo presto anche con le nomine della Fiera.

Per il gruppo consiliare comunale Pd Verona
Elisa La Paglia, Federico Benini, Stefano Vallani