NUOVO ESODO LAVORATORI, BIGON (PD): TERRITORIO SEMPRE PIÙ IMPOVERITO DA MANCANZA DI VISIONE E DI POLITICHE DI AMPIO RESPIRO

Pubblicato da il 26 Aprile 2023

 

“Lo studio della Cgia di Mestre sul nuovo e imminente esodo di 250 mila lavoratori veneti verso la pensione, destinato ad aggravare il fabbisogno di manodopera del territorio veronese e veneto, rappresenta un’ulteriore conferma della incapacità di programmazione di questa giunta regionale, che dal lavoro alla sanità, dalla sicurezza alla giustizia fino alla scuola sta facendo scontare ad imprese e cittadini disservizi enormi che finiscono per rallentare crescita e sviluppo del territorio”.

Così la consigliera regionale Anna Maria Bigon che elenca: “Tante chiacchiere sulla centralità della famiglia al fine di invertire il trend demografico improntato ad un inesorabile invecchiamento della popolazione ma, al lato pratico, nessun servizio aggiuntivo per le giovani coppie che hanno disperato bisogno di più posti negli asili nido, di accedere a mutui e di una maggiore stabilità dei contratti di lavoro. Manca manodopera ma il lavoro che si trova è spesso intermittente, precario e mal pagato. Allo stesso tempo, rimane ambigua la posizione del Veneto sull’accoglienza e i flussi migratori, necessari a ricoprire le posizioni lavorative mancanti con particolare riguardo all’agricoltura. Continua anche il fenomeno della fuga di cervelli con centinaia di laureati che ogni anno lasciano i nostri territori attirati da migliori opportunità soprattutto all’estero. Manca personale nei servizi pubblici essenziali, dai tribunali alla sanità, dove l’eccellenza del sistema socio-sanitario veneto è ormai un pallido ricordo”.

“In questo processo di impoverimento generale c’è una modalità di fare politica che sta giungendo a termine – conclude Bigon –, quella della Lega e del suo “lasciar fare” che, soffiando sulle paure senza mai affrontare i problemi per non disturbare nessuno, è riuscita a frenare il Veneto ‘locomotiva d’Italia’”.