Ospedale Magalini di Villafranca: Le carenze della programmazione regionale

Pubblicato da il 22 Ottobre 2023

Villafranca, 17 ottobre 2023. A distanza di quasi 4 anni e mezzo dalla deliberazione di giunta 614 del 14 maggio 2019 che fissava le schede di dotazione degli ospedali veronesi e veneti, al Magalini di Villafranca risultano mancare poco più della metà dei 165 posti letto programmati, con intere specialità che sarebbero completamente sguarnite della possibilità di ricoverare i pazienti. Il punto della situazione, utilizzando le informazioni derivanti dalle segnalazioni e i dati attualmente accessibili, è stato fatto dalla consigliera regionale Anna Maria Bigon, che ha interrogato la Regione con un atto specifico chiedendo conferma dei numeri, e dalla presidente del Comitato per la Difesa dell’Ospedale di Villafranca Cristina Ceriani.

 

Proprio perché c’è stato il Covid che ha sconvolto l’intera sanità e in particolare il Magalini, individuato dalla Regione come Covid Hospital e indotto perciò a sospendere l’attività ordinaria per ben due anni, nel 2021 una mozione congiunta dei Consigli comunali di Villafranca di Verona, Castel d’Azzano e altri Comuni del comprensorio chiedeva che “una volta cessata la fase pandemica, tutti i reparti e le funzioni previste dalle schede ospedaliere regionali, di cui alla Dgr 614/2019, vengano prontamente riattivate presso l’ospedale Magalini e vengano rafforzati i servizi socio sanitari e della medicina territoriale, strumenti indispensabili per ridurre la pressione sul presidio ospedaliero”.

Nella stessa direzione tendevano le dichiarazioni del settembre 2022 da parte del Direttore dell’Ulss 9 Scaligera il quale annunciava misure per assumere personale e ricoprire le caselle vuote degli incarichi di Primario.

 

Ad oggi però la prospettiva di un funzionamento del nosocomio a pieno regime appare ancora molto lontana: in Area medica le segnalazioni ricevute indicano la mancanza presunta di un terzo dei posti letto previsti (20 su 61) con particolare riguardo alla Neurologia, Pneumologia, Gatroenterologia e all’Oncologia dove non risulta essere stato attivato nessuno dei posti letto previsti.

 

Ancora peggiore, in cifre assolute, si configura la carenza in Area Chirurgica dove risultano scoperti i 2/3 dei posti letto programmati, con particolare riguardo alla Chirurgia genrale (soltanto 7 attivi su 19), l’Ortopedia e Traumatologia (4 attivi su 20); Urologia (4 attivi su 10); Otorinolaringoiatria (4 attivi su 10 programmati).

 

L’Area materno-infantile, infine, presenterebbe cifre da smantellamento del servizio: su 33 posti programmati le segnalazioni rivelano che ne mancherebbero 24, quasi i tre quarti. Gravissime appaiono le carenze per Ostetricia e Ginecologia (5 posti letto attivi su 20); Pediatria (attivi 4 su 8) e Patologia neonatale (nessun posto letto attivo sui 5 previsti). Non è stata attività la promessa unità di PMA (Procreazione medicalmente assistita).

 

Il territorio del Villafranchese, col suo bacino di quasi 100 mila persone, vuole risposte, perché ha diritto ad avere  un polo moderno e pienamente operativo. Il Magalini è stato aperto nel 2018 dopo una lunga e costosa ristrutturazione con il ruolo di Ospedale Spoke – Presidio di rete di Primo livello. Quando si prevede di pervenire alla completa applicazione delle schede di dotazione ospedaliera?