ATTACCO INFORMATICO ALL’AOUI DI VERONA: RISPOSTE CHIARE E SOLUZIONI DEFINITIVE NON APPENA TERMINATA L‘EMERGENZA
E’ un momento drammatico per il nostro sistema sanitario veronese, e nulla va strumentalizzato. Al momento ci atteniamo pertanto alle dichiarazioni ufficiali secondo le quali i server dell’ospedale sarebbero stati isolati e messi in sicurezza e i backup sarebbero in corso di ripristino. Non appena possibile, tuttavia, va fatta la massima chiarezza sui dati personali che potrebbero essere stati trafugati durante l’attacco informatico in corso da stanotte all’Aoui di Verona per essere poi rivenduti o cancellati dai sistemi.
Vanno chiarite le cause scatenanti dell’attacco anche a fronte dei precedenti che hanno visto nel resto del Paese intere Regioni paralizzate soltanto perché un funzionario avrebbe aperto la email sbagliata, ma anche a fronte dell’attuale situazione dell’Aoui di Verona che vede l’azienda nel guado di una problematica migrazione verso il sistema informatico unificato.
Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia rispetto ad un processo di informatizzazione e digitalizzazione della sanità pubblica che si rivela molto più ostico e complesso di quanto previsto, che non è la “passeggiata” che era stata auspicata all’inizio, anche perché, forse, non è mai stata dedicata la dovuta attenzione e le dovute risorse alla formazione e all’aggiornamento del personale.
E’ arrivato il momento di dare una svolta alla parabola discendente che da ormai molti anni caratterizza la condizione della sanità pubblica a Verona e nel Veneto.
Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd, vicepresidente Commissione Sanità e Sociale Regione Veneto
Franco Bonfante, segretario provinciale Pd Verona