Verona, carenze medici di famiglia. Bigon (PD): “I nuovi arrivi sono un segnale, ma non bastano. Indispensabile garantire anche i supporti amministrativi”.

Pubblicato da il 8 Gennaio 2024

“L’arrivo di 43 nuovi medici di famiglia nel veronese, nel quadro dei complessivi 225 a livello veneto, sono un primo segnale ma non decisivo per risolvere la drammatica carenza di queste figure”.

Il giudizio è della vice presidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, Anna Maria Bigon (PD).

“Innanzitutto va detto che i corsisti possono rappresentare un contributo per colmare le profonde lacune esistenti, ma non sono la soluzione perché hanno in carico un numero limitato di assistiti e pertanto coprono zone ridotte. Soprattutto resta ancora del tutto scoperta l’area amministrativa, di supporto ai medici che si ritrovano ostaggi di un enorme lavoro burocratico. La Giunta regionale ha proposto poche ore settimanali di supporto per ogni medico, quando in realtà serve un part time di almeno 14 ore, anche se la quantità ottimale sono le 20 ore settimanali”.

Secondo l’esponente dem “la Regione ha accolto solo in parte la richiesta che facciamo da tempo di fornire questo supporto amministrativo che permetterebbe ai medici di prendersi in carico più assistiti e coprire le troppe zone carenti in Veneto. Si tratta di una mancanza che, a cascata, impedisce ai già pochi medici di famiglia di fare da filtro nell’ottica della necessità di sgravare i Pronto Soccorso”.

“Zaia conosce la situazione dei Pronti Soccorso del Veneto? Sa che i cittadini aspettano ore prima di essere presi in carico per la carenza di personale sanitario? La medicina territoriale, a patto di un vero investimento economico, darà una risposta eccezionale anche nella riduzione degli accessi ai Pronto soccorso. Basta vedere i dati regionali: dei 1.778.817 accessi del 2022, ben il 60 % erano codici bianchi. Questo significa – conclude Bigon – che buona parte di questi accessi sarebbero stati evitati con una forte e funzionante medicina territoriale. Venga dunque garantito un supporto amministrativo immediato di almeno 14 ore settimanali ad ogni medico, in vista anche dei tanti pensionamenti che avverranno a breve”.