VIOLENZA DI GENERE: IN VENETO DIBATTITO DI LIVELLO BASSISSIMO. E INTANTO CONTINUANO A MANCARE SIA I SERVIZI CHE I SUSSIDI
“La difesa d’ufficio del patriarcato fatta dall’assessora regionale Elena Donazzan e dalla dottoressa Vera Slepoj non ci stupisce: la cosiddetta educazione all’affettività è il punto di vista della destra secondo cui l’azione di ‘rieducazione’ a fronte di tante donne ammazzate da mariti e compagni, non deve essere rivolta agli uomini, ma alle donne stesse, che non rispettano i ruoli tradizionali o ‘naturali’. Concetti gretti e retrivi che spesso vengono sostenuti con motivazioni risibili e grottesche come quella secondo la quale i maschi si sentirebbero rifiutati perché non sono stati allattati abbastanza al seno”.
Così la portavoce delle Donne Democratiche di Verona Sabrina Ugolini commenta il ciclo di incontri con Sindaci e Assessori voluti dall’assessora regionale veneta Elena Donazzan all’indomani del femminicidio di Giulia Cecchettin. La prima lezione, con il supporto della psicoterapeuta Vera Slepoj, verteva appunto sull’educazione all’affettività.
“Quello che stupisce ed è inaccettabile, è che questo tipo di illazioni, fuori dal tempo e fuori dal mondo, vengano veicolate in contesti istituzionali contribuendo a confondere le idee su fenomeni gravissimi, vere e proprie emergenze di sicurezza pubblica, come i femminicidi, gli stupri e le violenze domestiche in generale, fornendo alibi a chi si macchia di questi delitti e facendo ricadere la colpa sulle vittime” aggiunge Ugolini. “Ciò che sfugge a questi Soloni è che le donne hanno tutti gli strumenti per autodeterminarsi. Quindi l’alternativa non è, come dice Donazzan, tra fare gli asili nido o pagare le donne affinché stiano a casa con i figli, ma dare alle donne la possibilità di scegliere. E nel frattempo, mentre l’assessora ci spiega cosa farebbe se fosse ‘a capo del mondo’, in Veneto continuano a mancare sia i servizi che i sussidi” conclude.