Rsa, respinta mozione per finanziamento straordinario e attuazione riforma Ipab. Bigon (Pd): “Anche di fronte a situazione insostenibile per la gestione delle strutture e per le famiglie, la maggioranza non apre gli occhi”.
“Nemmeno l’evidenza delle difficoltà, vissute dalle famiglie, messe alle strette da aumenti delle rette insostenibili, e dalle stesse strutture, alle prese con costi di gestione crescenti e con carenze di personale, è bastata per far aprire gli occhi a questa maggioranza di centrodestra. Un segnale pessimo per le 350 Rsa del Veneto e per i suoi oltre 33 mila ospiti. I 20 milioni messi a disposizione sono pochi: ne servono altri 80 per sostenere i Centri Servizi Residenziali e le loro famiglie”.
A dirlo la consigliera regionale del Pd Veneto, Anna Maria Bigon, presentatrice di una mozione messa al voto dell’aula, che chiedeva l’inserimento a bilancio di nuovi fondi da destinare alle Rsa e l’impegno ad attuare in tempi stretti la riforma delle Ipab.
“La nostra richiesta era quella di assumere un impegno istituzionale, per tenere a galla il sistema e scongiurare uno scivolamento pericolosissimo verso una sostanziale disuguaglianza nella cura delle persone anziane, basata esclusivamente sulle possibilità economiche delle famiglie e su un numero di posti risicato, praticamente elitario. Una mancanza di responsabilità che rileviamo anche in merito alle IPAB, che vede il Veneto unica regione rimasta senza riforma: anche le omissioni sono delle chiare volontà di non voler intervenire in un settore fondamentale per gli anziani e le loro famiglie”.