UNA METROPOLITANA DI SUPERFICIE PER LA VALPOLICELLA LO STUDIO PD SULLA MOBILITÀ E LA VIABILITÀ DEL TERRITORIO
Il territorio della Valpolicella rientra nel piano strategico della Società Autostrade A22 per l’implementazione del trasporto merci su rotaia anziché su gomma, che a sua volta poggia sullo sviluppo dell’asse ferroviario ad alta capacità Berlino-Palermo di cui il tunnel del Brennero è l’opera principale. Una volta completato l’intervento, i binari della linea attualmente utilizzata verranno dismessi e potrebbero diventare una metropolitana di superficie che collegherebbe Domegliara alla città di Verona con grandi ed evidenti benefici sulla viabilità e mobilità di una parte consistente della provincia scaligera.
Questa la proposta forte uscita dal convegno promosso dai cinque Circoli Pd della Valpolicella che andranno al voto delle amministrative di giugno, intitolato “Valpolicella 2024-2030. Idee per la viabilità e mobilità sostenibile. Cinque comuni, un unico paesaggio”, svolto giovedì 9 maggio nell’Auditorium di Villa Albertini di Arbizzano di Negrar.
Con la partecipazione di alcuni dei candidati sindaci, durante la serata è stato esposto uno studio organico sulla viabilità e la mobilità del territorio effettuato da un gruppo di professionisti di area Pd, che è stato discusso, in qualità di relatori, da Silvano Stellini, presidente Fondazione Its Last; Ezio Facchin, già Commissario straordinario per la galleria del Brennero; Giuseppe Mazza, presidente Amt Verona; Giulio Saturni, assessore all’urbanistica del Comune di Negrar di Valpolicella; Uranio Perbellini, architetto; Alessia Rotta, vicepresidente A22.
In questo disegno le stazioni ferroviarie di Parona e Domegliara diventano il punto di forza della Valpolicella per connettersi alla Rete Provinciale in un’ottica plurimodale: ferrovia/strada/piste ciclabili con tutti i servizi annessi (parcheggi scambiatori e pedonalizzazioni) per far comunicare tra di loro i vari hub all’interno della Valpolicella.
Tra le altre proposte del Piano figurano alcuni percorsi stradali alternativi, che se realizzati, a fronte di un impegno economico contenuto, solleverebbero dal traffico gli abitati di Pedemonte e San Pietro In Cariano.
Si tratta di un progetto ambizioso e complesso che vede coinvolti attori diversi con obiettivi, capacità e autonomie anche molto differenti. Tra gli interlocutori figurano le Ferrovie, che si stanno occupando del nodo di Verona delle nuove linee AV/AC; il Consorzio Zai, che si occupa del nuovo scalo merci di Verona e degli interventi necessari all’interporto Quadrante Europa. Il Consorzio Zai è inoltre titolare del masterplan della Marangona con la prevista Stazione Ferroviaria. E naturalmente il Comune di Verona, alle prese con il progetto del filobus e l’ipotesi dell’auspicabile prolungamento da Cà di Cozzi a Parona.
Si tratta, tuttavia, di un’occasione unica per ridisegnare completamente la viabilità provinciale attuando la svolta in sostenibile attesa da molti anni. La Valpolicella di oggi manca di una pianificazione della mobilità a livello sovra comunale capace di soddisfare la variegata domanda di mobilità delle persone e delle imprese nelle aree urbane e peri-urbane per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini.
Alla base di tutto è imprescindibile un cambio di passo da parte di tutti: assumere la sfida della sostenibilità non significa spostarsi di meno, ma farlo meglio, per ridurre l’inquinamento e le vittime della strada (soprattutto tra gli utenti deboli) dove la pianura Padana ha dei record poco invidiabili.
E’ allora indispensabile la volontà politica degli amministratori locali ad operare in sinergia, perché solo in un’ ottica unitaria si possono affrontare le sfide aperte e reperire le risorse per portare avanti le progettualità ed i provvedimenti che possano migliorare la vivibilità del territorio della Valpolicella.