SICUREZZA, BONFANTE: “DAI DEPUTATI DELLA DESTRA TANTA NOSTALGIA E POCA MEMORIA”
Anche sui tagli agli enti locali i fatti hanno la testa dura: ci dicono che nelle casse della città mancano 10 milioni di euro in quattro anni per scelte del governo, più il fondo per il sostegno agli affitti del valore di altri 1,8 milioni, completamente azzerato.
Ma come Bertoldo, che ridendo e scherzando si confessa, anche a Tosi capita di dire qualcosa di interessante: prendiamo atto, ad esempio, che marca le distanze dall’operato del Ministro Piantedosi su Verona confermando, dunque, l’inadeguatezza degli interventi del governo per la sicurezza del territorio scaligero. Tra le righe ammette, inoltre, che nel suo mandato di parlamentare prima e di eurodeputato poi, non ha mosso un dito per assicurare risorse e agenti a Verona, suggerendo la strategia del “tanto peggio tanto meglio” abbracciata dalla destra veronese che forse sogna di presentarsi alle prossime elezioni nel ruolo di salvatrice.
Stendiamo un velo pietoso sui presunti meriti rivendicati dalla destra in tema di sicurezza: dei due mandati tosiani sono rimasti impressi nella memoria collettiva i pestaggi di stampo fascista in centro storico, culminati nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2008 con l’uccisione del giovane Nicola Tommasoli, preso di mira da un gruppo di neofascisti convinti di poter spadroneggiare indisturbati. Si ricordano gli scandali pressoché quotidiani che hanno investito la cerchia di fedelissimi e la corte dei miracoli tosiana, a partire dall’arresto e la condanna per concussione del Vicesindaco Vito Giacino al quale Tosi, il giorno dopo dell’arresto, si è affrettato a rinnovare l’amicizia: “Vito è e sarà sempre un amico”. Le infiltrazioni delle organizzazioni criminali nel tessuto produttivo della città e nelle stesse aziende partecipate comunali, che venivano negate e ridicolizzate ma che hanno trovato successivamente riscontro e condanne da parte delle inchieste della magistratura.
I veronesi non hanno bisogno di propaganda. La Giunta Tommasi ha assunto nuovi agenti di Polizia Municipale nonostante i tagli imposti dal governo. Se oggi ci sono meno uomini delle forze dell’ordine in strada, la colpa è di chi governa a Roma, non di chi amministra Verona. La sicurezza non si fa con le chiacchiere, ma con investimenti veri. E il governo della Lega ha dimostrato di non volerli fare.