Crisi dell’industria

Pubblicato da il 5 Dicembre 2013 0 Commenti

Crisi dell’industria e inefficienza della politica sono le vere criticità del territorio

L’arretramento fatto segnare dal nostro territorio nella classifica del Sole 24 Ore non può essere scaricato sul governo, per il semplice fatto che le politiche di bilancio più restrittive a livello statale costituiscono un fattore di difficoltà comune a tutti i territori esaminati. La causa dell’arretramento deve piuttosto essere cercata all’interno di una classe politica locale sprecona e inefficiente a cui manca completamente un’idea di sviluppo della città e del territorio.

Alla crisi della industria manifatturiera, che a partire dalla grande industria veronese si riversa a cascata sulla piccola impresa dell’indotto, l’amministrazione comunale ha dato una risposta squisitamente speculativa, pianificando decine di centri commerciali che non riverseranno sul territorio nessuna ricchezza. Tale linea fallimentare viene confermata anche dall’incapacità di dare una prospettiva di ripresa o di riqualificazione ad aree strategiche come la Marangona, il Quadrante Europa e la Zai storica. In tutti i documenti di pianificazione urbanistica del Comune di Verona la questione della desertificazione dell’industria manifatturiera è trattata solo marginalmente.

Lo stesso si può dire della cultura: è paradossale che con le potenzialità dell’industria culturale del capoluogo, che può contare su attrattive e tradizioni uniche al mondo, non si riesca a fare sistema col resto del territorio. E questo accade non per colpa del governo ma a causa dell’inettitudine della classe politica che rinuncia a scelte di ampio respiro in favore di sagre a base di salamella e vino.
Michele Bertucco, capogruppo Pd in Comune di Verona

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