Nomine nelle partecipate: un sistema da riformare
Le inchieste giudiziarie sulla parentopoli veronese e le indagini giornalistiche su competenze e professionalità dei rappresentanti del Comune in enti e aziende partecipati suggeriscono chiaramente che il sistema delle nomine comunali va riformato in profondità, perché non assicura professionalità, trasparenza né responsabilità politica.
Al criterio dell’incarico fiduciario, tanto caro al Sindaco fin dai tempi dello spoil system del 2007, quando rivendicò il diritto di piazzare ovunque uomini e donne di propria fiducia, va sostituito un criterio di trasparenza con pubblicizzazione preventiva dei curriculum, come ha cercato di fare il PD quando è stato chiamato a indicare le proprie preferenze per le nomine di spettanza della minoranza.
Solo la trasparenza può consentire di superare il sistema-Tosi, basato unicamente sulla fedeltà personale al leader di turno, il quale però si svincola da ogni responsabilità politica quando i propri prediletti sbagliano.
Michele Bertucco
capogruppo Pd in Consiglio comunale
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